Meditazione di mamma. Questo momento è meraviglioso.


Seduti, ci dondoliamo.
L'aria entra fresca dalla finestra: il tempo sta cambiando e il venticello tipico della nostra valle è tornato ad accarezzarci.
Ho chiuso la porta della stanza per stare un po' da sola, tranquilla.
Sento le voci degli amici che arrivano dalla cucina. E' festa e loro, pazienti e volenterosi, sono venuti a lavorare. Togliere l'ultima delle costruzioni in legno e lamiera lasciate dai vecchi proprietari per aprire lo sguardo e rendere comunicanti due parti del terreno; occuparci degli ulivi; rendere concreti progetti che aiuteranno il nostro lavoro nei prossimi mesi.
Li sento che ridono mentre preparano il pranzo e si preoccupano di portarmi un aperitivo.
Le loro voci mi fanno sentire felice.
Come le cicale, con il loro frinire instancabile che entra dalla finestra, come una parte instancabile e scontata dell'estate, come il sole, come l'aria.
Ci scambiamo sorrisi, io e lui, seduti a dondolarci.
Più tardi, quando lui chiude gli occhi, mi lascio andare anch'io, un attimo, un respiro.
In questi giorni, con tutti i lavori da fare e gli ospiti, il tempo per lo yoga è davvero poco. Ho bisogno di qualche istante, per meditare, per stare.

Cicale.
Vento.
Sole.
Voci.
Amici.
Casa.
Il respiro leggero di un essere minuscolo tra le mie braccia.

E' una meditazione al contrario.
Non ho nessuna intenzione di cercare il vuoto, di eliminare gli stimoli esterni, di staccarmi dalla realtà in cui sono.
Questo momento è meraviglioso.
Ad ogni espirazione cerco di abbandonare un po' di più i muscoli, anche quelli delle braccia e delle spalle, che stanno sempre in tensione quando si ha un bambino in braccio.
Mi appoggio alla sedia, a questo attimo, a quello che sento.
E, meditando al contrario, mi lascio riempire.
Come se i muscoli fossero fili su cui tessere la storia di questo giorno.
Come se io fossi una grande, sensibile scatola. Che si riempie di ciò che riconosce come buono.
Non ho nessuna intenzione di lasciar semplicemente passare gli stimoli esterni senza analizzarli, senza dar loro peso.
Voglio immaginare la mia pelle ancora più porosa, in modo che possa assorbire tutto, tutto.
Un altro giorno torneranno le incertezze, le domande, le preoccupazioni, gli inevitabili fallimenti per imparare.
Adesso, qui, mi godo il lusso di scegliere di meditare al contrario.
Una meditazione di mamma, che è un po' stanca, ma si sforza di non smettere di riconoscere i bei momenti.



Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.


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