Un diario dell'orto [ottobre, luna nuova]

E' arrivato il momento. E' ora. E' iniziata la Grande Raccolta, la raccolta delle olive.
E' passato un anno e, per me, è il momento giusto di fare un bilancio.
L'anno scorso la Grande Raccolta mi è sta piuttosto antipatica: ho tanto amato il nostro olio quanto odiato la sua produzione. Ero all'inizio della gravidanza, ero sempre stanca e spesso nauseata.
Gli ulivi e tutte le ore di cura che richiedevano mal si accordavano con la mia pancia e tutte le cure di cui avrebbe avuto bisogno.
L'anno scorso ho scoperto di essere incinta proprio lo stesso giorno in cui siamo andati per la prima volta al frantoio, il giorno in cui abbiamo assaggiato per la prima volta l'olio appena spremuto e sentito per la prima volta l'odore così intenso e inebriante della lavorazione delle olive.
Un anno fa, guardando il nostro olio uscire dalla spremitura, mi chiedevo come sarebbe andata la gravidanza e mi immaginavo a questo punto, un anno dopo, con il mio piccolo in braccio.

In questi giorni si è chiuso il cerchio.
La Grande Raccolta è cominciata e, stavolta, mi sento più leggera e non ho più le nausee. La stanchezza, invece, è molto simile: il ritmo delle sveglie notturne non è sempre facile da sostenere, quando le giornate sono lunghe ed intense. Ma, chissà, per il prossimo anno, quando il prossimo ciclo sarà ricominciato… chissà se mi sarò liberata di quell'alone di sonno che mi accompagna…

Ora mi rimane da far pace con le olive, frutto di questi nostri alberi che adoro, che mi sembrano vecchi come il mondo e saggi come nessuno.
Ho un paio di mesi di tempo, fino alla fine della raccolta.


















Quelli della raccolta sono giorni che corrono veloci e densi.
L'appuntamento settimanale al frantoio, le ore passate e pianificare e dividersi i compiti, il pensiero di raccogliere quanto più riusciamo per non perdere il lavoro che gli alberi hanno impiegato un anno a compiere…
Di questi tempi, per me, è più che mai necessario scrivere, fissare e riflettere. La nostra vita è fatta di tanti piccoli, grandi pezzi, così tanti che il rischio di perdermi la bellezza di qualcuno c'è, e io non voglio correrlo.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.

5 commenti:

  1. Non hai idea di quanto sia bello respirare le tue emozioni e camminare in punta di piedi in questi tuoi splendidi pezzetti di vita vera...grazie Ylenia.
    Un abbraccio. Gabriella

    RispondiElimina
  2. Spesso rifletto sull'immensa utilità di poter fissare le cose, le sensazioni scrivendo e fotografando... utile per sè e per gli altri ; )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per me, in questo momento, lo è più che mai. ti abbraccio!

      Elimina
  3. So che sei molto impegnata...ti lascio un saluto e volevo dirti che ho pubblicato la spiegazione delle scarpette ai ferri per il tuo cucciolo. Buon lavoro, buon inizio settimana e un bacione. Gabriella

    RispondiElimina