Verso la guarigione: seconda tappa


In questa seconda delle tredici tappe verso l'autoguarigione ci offriamo la possibilità di analizzare le nostre credenze, di creare un punto di partenza di autoconoscenza a proposito di ciò che ci influenza e ci ha influenzati fin dall'infanzia sulle nostre attitudini, la percezione del nostro corpo, il contesto da cui veniamo e quello in cui viviamo.
Si tratta di un percorso strutturato in domande a cui rispondere con la massima sincerità e con tutto il tempo che richiedono per ricavarne un'analisi approfondita del nostro stare al mondo.
  1. Comprendiamo in che modo i condizionamenti culturali hanno influenzato il rapporto con il nostro corpo? In che modo il contesto socio culturale in cui siamo cresciuti hanno plasmato la nostra percezione dei bisogni fisici, il nostro modo di stare al mondo, lo spazio che occupiamo, il rispetto che diamo al nostro corpo?
  2. Crediamo di poter essere sani, di meritarci uno stile di vita e un'attenzione a noi stessi che prescindono dalla medicalizzazione delle nostre esigenze e dall'uso di farmaci come unico strumento di cura del nostro corpo?
  3. Quali sfide abbiamo dovuto affrontare nel nostro passato? Quali sono stati i nodi da sciogliere, le esperienze dolorose che abbiamo dovuto affrontare? Quali di queste sfide sono rimaste irrisolte, accantonate, quante sono in attesa di risoluzione? 
  4. Qual è lo scopo della nostra malattia? O, meglio, qual è la malattia che serve allo scopo? Riflettiamo sulla possibilità che la malattia (grave o meno, fisica o psicologica) che stiamo affrontando sia un messaggio che il corpo e le nostra parte emotiva ci hanno mandato per farci riflettere, riorganizzare i nostri impegni, rivedere le nostre relazioni con gli altri e con noi stessi. Accogliamo il suggerimento, a volte doloroso, che il corpo e l'anima ci inviano.
  5. Siamo disposti a farlo? Siamo disposti ad accogliere anche le nostre parti d'ombra, anche i messaggi che non vorremmo ascoltare e le sfide che non vorremmo affrontare ma fanno parte del nostro percorso di vita?
  6. Qual è la nostra reazione davanti alla malattia (= messaggio che corpo e anima ci inviano)? Nell'antica Grecia si usava inviare ai condottieri un messaggero che riferisse gli esiti della battaglia in corso. In caso le notizie fossero negative il messaggero veniva ucciso. Siamo disposti ad ascoltare e onorare il messaggero per il suo compito di informarci sul nostro stato, invece di sopprimerlo, annullarlo con lamentele, erronei sensi di colpa o con l'indifferenza? Siamo disposti ad incontrare onestamente noi stessi?
  7. Stiamo agendo nella direzione della persecuzione del nostro scopo di vita? Quanto ancora ci impedisce di guarire noi stessi?

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