Adesso al suo posto ci sono mille momenti ritagliati qui e là, asana e respiri "mordi e fuggi," ma anche molte più occasioni per giocare.
Adesso la mia pratica è spesso un abbraccio tradotto in un linguaggio diverso, un gesto ritmato dal mio respiro consapevole e da una risposta di mio figlio. Me lo prendo addosso, mi appoggio sui piedi, che a volte sfiorano appena il pavimento per le tante cose che mi volano in testa, e faccio sentire anche a lui la sensazione dello Stare, insieme, in un modo diverso. Assecondo i suoi movimenti e li sfrutto per rilassarmi un po' i muscoli, per rimettermi in fila le ossa dopo l'ennesima notte passata a dormire rannicchiata perché lui si prende tutto lo spazio nel letto, prima di iniziare un'altra giornata.
Yoga con Ladù: a volte sperimentiamo qualche asana, a volte il canto.
Questa, ad esempio, è la sequenza che ha accompagnato l'inizio delle nostre giornate per qualche volta, negli ultimi tempi.
Savasana:
per partire rotolandoci sui due fianchi, svegliarmi un po' mentre lui si sente cullato e stretto.
Come con i bambini più grandi mi piace raccontare storie per sviluppare capacità di ascolto e forme meditative attraverso l'immaginazione focalizzata su un concetto/contesto, con i piccolissimi trovo che l'uso delle filastrocche sia utile per delimitare il confine del qui e ora, allenando la coordinazione di suono e movimento. Questa, proposta da Didi A'nanda Paramhità in "Bimbinyoga"è perfetta per la posizione:
Braccia di terra, braccia di mare.
Se tu mi abbracci sto qui ad abitare.
Braccia di cielo, braccia di sabbia,
se tu mi abbracci mi passa la rabbia.
Braccia di sale, braccia di fuoco,
se tu mi abbracci sto qui ancora un poco.
Braccia di aria, braccia di vento,
se tu mi abbracci sono contento.
(I testi sullo yoga per bambini di Didi A'nanda Paramhità sono pieni di spunti, di facile lettura e ampio respiro, spero di riuscire al più presto a scrivere una presentazione degna del suo lavoro).
per rilassare le gambe e allungare la schiena, mentre Ladù si lascia trasportare dalle mie oscillazioni.
Dharmikasana:
per concederci qualche respiro di pausa, dare sollievo alle mie braccia e confine alla sua schiena.
Malasana:
per rafforzare le mie caviglie, rilassare bacino e zona lombo-sacrale e massaggiare Ladù, il cui gioco preferito ultimamente è rotolare e farsi acchiappare.
Upavista konasana:
per distendere le mie gambe e allungare i fianchi. Per far sperimentare a Ladù i lati del suo corpo e gli spostamenti da uno all'altro.
Utkatasana:
per rafforzare tutto il mio corpo e far vivere al suo la sensazione di cadere, dolcemente sostenuto.
Uttanasana:
ogni tanto ha voglia di liberarsi e tornare a terra. Io sfrutto l'occasione per una delle posizioni che riescono più di tutte a rilassarmi.
Bhumiasana:
per continuare con il mio rilassamento della schiena, mentre lui sperimenta lo stare sospeso, seduto nel vuoto, le sue gambe si allungano e le anche si aprono.
Virabhadrasana:
per concederci un pò di sprint, ballare e girare insieme.
Colonna sonora per uno start up ricolmo d'amore?
"Morning love" di Ravi Shankar, uno dei miei brani preferiti in assoluto.
NB: questa sequenza, ovviamente, è solo un esempio, uno spunto da cui partire per provare a giocare in due con movimenti nuovi, che permettono un riscaldamento di tutto il corpo e sono un modo per distendersi con i piccolissimi, vivendo insieme ritmi di azione e respiro diversi da quelli usuali. Le posizioni devono assecondare le preferenze dimostrate dai piccoli: non esiste un ordine, solo un fluire comune, un allenamento all'ascolto dei messaggi espressivi l'uno dell'altro, mentre corpo ed emozioni si inseguono e armonizzano.
Con noi funziona: lui gioca e immagazzina esperienze, io mi sento un po' più capace di conciliare le cose che amo, di prendermi cura me stessa e dello star bene nella mia pelle, nel mio respiro.
Grazie per aver letto questo post.
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queste immagini sono piene d'amore...mi hai fatto commuovere...
RispondiEliminache dolce! io ti seguo, ti leggo, ti sento vicina nella forza e nella fragilità che ci accomunano, anche se facciamo esperienze così diverse.
RispondiEliminaChe bello questo post :)
RispondiEliminagrazie!
Che belle queste immagini! mi piacerebbe provare a "giocare" così con il mio bambino ma lui non vuole stare fermo e seguirmi....finirebbe per scappare via e fare altro...forse è ancora troppo piccolo per seguire delle posizioni ed è troppo grande per essere portato come il tuo....
RispondiEliminaquesta è una cosa che noto anche nei piccoli allievi dei miei corsi. mio figlio è stato abituato fin da piccolo (e forse da grande odierà lo yoga...), e si lascia "giostrare" perché conosce il linguaggio. se vuoi provare con il tuo bimbo ti consiglio di iniziare inserendo qualche posizione spot ogni tanto mentre giocate, da tenere per un attimo, in modo che per lui sia una sorpresa. cerca di trovare un angolo di casa il più possibile privo di distrazioni, lasciando solo qualche strumento musicale o gioco funzionale a questo tipo di movimento: teli colorati, o fili, che sicuramente hai in abbondanza :). potete cantare e suonare assieme e creare pian piano una danza che contenga anche qualche pausa... in posizione yogica. se hai occasione di provare, fammi sapere!
Elimina...io non conoscevo la pratica yoga applicata ai bambini, sono rimasta molto colpita quando l'ho scoperta grazie a te, ed è stata la prima cosa che ho letto nel tuo blog e da lì in poi non ti ho più mollato...mi piacerebbe tantissimo farlo quando ci sarà il mio bambino...intanto spero di poter fare yoga con la pancia nel futuro imminente.
RispondiEliminasarebbe bellissimo: cederti con la pancia e averti a lezione!
Elimina... vederti... Anna perdonami, devo sistemare il modo di pubblicare i post, ogni tanto me li perdo tra le mail, li leggo e credo di pubblicarli ma non lo faccio. sono ancora un disastro con l'organizzazione del blog!
Eliminaylenia non preoccuparti, succede sempre anche a me, non so come fare con i commenti che non leggo e sembra invece che non voglia rispondere, invece me li perdo proprio!!! :)
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