Davanti al fiume Nera
Sole come energia
L'estate per me è energia, di un fascino che mi cattura e rivitalizza. Il caldo, i vestiti leggeri e l'atmosfera sbarazzina sono un invito a stare fuori, a godersi la natura, a sorridere di libertà. Sono meno pigra, mi basta avere un'idea in testa ed ecco che i piedi sono già sulla porta; sono più rilassata, le giornate lunghe mi fanno pensare che c'è tempo per tutto. Mi sveglio prestissimo, naturalmente: mi piace dormire con le finestre aperte e sentire l'invito del sole che, fin da subito, è caldo, avvolgente. Adoro il mese di giugno, con i suoi tramonti lenti, quell'idea che la vita sta maturando con gioia, e la fine è lontana. Il sole per me è un invito a lasciare il nido, a trascurare un po' la casa e vivermi il fuori, l'esplorazione, il viaggio. L'arrivo del caldo è partire, mollare la presa.
Sole come Forza
Quest'anno sono andata incontro al solstizio d'estate in un modo speciale. Ho visitato e onorato la Forza, in una forma sublime e commovente.Mentre il sole si preparava a splendere il più a lungo possibile, due donne meravigliose hanno affrontato un trapianto, si sono scambiate un organo e un sogno di speranza, sotto il cielo cocente della Padova che le ospitava. Ce l'hanno fatta, fortissime, mentre io ringraziavo di poter respirare un po' del loro coraggio, di conoscerle. Ricordavo cosa significa sentirsi la protagonista di una di quelle storie che pensi possano capitare solo agli altri, e vivi, e sei forte, perché non c'è altra strada da percorrere se non quella della Forza. Ero riconoscente a loro due, e a tutte le donne che hanno il coraggio di tirar fuori la loro forza, senza vergognarsene.
Sole come Calore
Ho passato ore a toccare, odorare, sistemare, seccare e imbottigliare le erbe raccolte negli ultimi tempi. Ad ogni mazzo ho chiesto un dono, che ho scritto sul barattolo in cui lo conserverò. Ho lasciato vasetti pieni di erbe e magie scaldarsi al sole, perché lo portino con sé fino all'inverno, quando restituiranno tepore a me, al mio compagno e al nostro bambino. Ho chiesto alla piantaggine di lenire le nostre ferite e nutrire la nostra pelle; ho chiesto al timo di mantenere intatto il suo profumo; ho chiesto alle foglie di rovo di mantenere vivo il ricordo del bosco nelle loro venature, all'edera di infondere lucidità e protezione nella sua tintura, alle foglie di noce di ricordarci l'importanza di trovare e difendere il proprio spazio per trarne vitalità.
Fiori di elicriso
Sole come Fuoco
Il giorno del solstizio ho compiuto un rito che aspettavo da tanto. Era ora che certe sensazioni fossero bruciate, era il momento giusto. Mentre il sole resisteva e lottava per non oscurarsi mai, ho chiesto al mio compagno di starmi accanto.
Abbiamo bruciato qualcuna delle erbe raccolte: foglie di noce per dare confine al nostro spazio sacro, salvia per purificarlo, menta per rinnovarlo, petali di rosa per farlo vibrare. L'aria calda si confondeva nel fumo e vecchie sensazioni ancora non sepolte trovavano requie.
Avevo da tempo una camicia da notte che spostavo da un angolo all'altro della casa; era diventata il simbolo del periodo in cui sono stata male, delle passeggiate per i corridoi degli ospedali, la patente di "malata," che faticavo a scrollarmi di dosso. Avevo anche provato a metterla, qualche notte, quella vestaglia rosa che in fondo mi piaceva, ottenendo come risultato un malessere generalizzato e un grande senso di sconforto. Qualche volta avevo pensato di buttarla, ma sentivo che il solo saperla nel cassonetto non avrebbe cambiato un gran che.
Il solstizio, il suo fuoco, mi hanno finalmente suggerito come liberarmene. Ho aperto l'astuccio di colori che accompagna quasi tutte le mie meditazioni più profonde, che registra quasi tutti i passaggi di coscienza in cui mi sento crescere davvero. Ho sparso i colori a terra e iniziato a segnare sulla camicia da notte tutti i simboli che rappresentava, chiedendo al mio compagno di fare lo stesso. Mentre cercavo di far sì che ogni tratto fosse liberatorio, osservavo i suoi disegni, che mi rapivano e aiutavano in qualche angolo dell'anima che non comunica a parole. Il giorno dopo ho appeso la camicia da notte sul terrazzo, chiedendo al sole di infuocarne i simboli, per farne cenere da cui rinascere e coltivare nuovi ricordi.
Tra il solstizio d'estate e il giorno di S. Giovanni il sole è al suo apice: io sentivo che quel rito era servito, che stavo rielaborando i ricordi e riscoprendo le belle sensazioni che la malattia aveva eroso e fagocitato.
Sole come Potenza
La mia lunga cerimonia per il sole si è conclusa con un regalo inaspettato: un bagno in un fiume gelido, il Nera, vicino Terni.
Mentre pensavamo al futuro, alle meravigliose fatiche che quest'estate ci riserverà, alla vita che ci cambierà sotto le mani indaffarate, il mio compagno ha improvvisato il battesimo più profondo che potessi immaginare.
Avevo osservato il fiume per un po', seduta su un tronco in riva. Poi ho deciso di immergermi, di ammorbidire quel sole potente e tornare all'acqua che sono. Dopo giorni passati a lasciarmi trasportare dall'energia, dalla forza, dal calore e dal fuoco del sole, volevo far benedire all'acqua le mie conquiste. Lui ha capito, ha preso qualche goccia tra le mani e me l'ha buttata addosso: "Sei pronta, adesso, sei diventata saggia, sei la strega verde che volevi essere. Sei Verdanera, perché questo battesimo avviene nella corrente del Nera."
Io e lui, maschile e femminile. Caldo e freddo, sole e acqua mescolati in me. Ecco come è iniziata la mia estate, con il suo preludio di forza e i suoi gesti di conferma.
Sono pronta, i prossimi mesi saranno decisivi e non ci poteva essere inizio migliore, non un incontro migliore con la luce e il maschile.
In coda a questo post vi segnalo quello che hanno scritto altre blogger: parole che mi hanno aiutata nelle riflessioni di questi giorni.
Valentina- Apprendista mamma ha raccontato in questo post della sua raccolta di erbe e trovato ristoro nella saggezza della natura,
Monica- Incartesimi ha parlato qui della potenza del sole, che scotta e porta a scoprire... l'altra faccia della luna,
Rossella- Occhi di terra e di cielo ha scritto qui della festa di Mezzestate, di energie, trasformazione, di incontro tra cielo e terra,
Silvia- Eco di casa ha confidato in questo spazio di aver trovato la sintonia con qualche suo sentire ancestrale, di aver intrapreso un cammino verso la natura, di essere pronta ad onorare i cicli della Terra e i rituali che la celebrano.
Con questo post partecipo a
Il cerchio delle donne
per unirti e saperne di più visita:
Alla fine del post avevo le lacrime agli occhi....sono entrata in comunione con tutto ciò ch ehai raccontato...hai trasmesso una grossa forza, saggia e luminosa...grazie!
RispondiElimina:)))) grazie a te!
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