A volte mi scopro a pensare che questa pancia non ha ricevuto le giuste attenzioni.
Durante la prima gravidanza passavo ore a parlare con la pancia che cresceva, a massaggiarla, toccarla, ascoltarla.
Adesso, invece, può passare anche una giornata intera senza che riesca a dedicarle più di qualche minuto, senza che non le dia attenzione se non per un calcio di richiamo o per la difficoltà di compiere qualche movimento che fino a poco fa veniva naturale.
Forse è inevitabile: ho un bambino piccolo che richiede tantissime attenzioni sempre attorno e sto vivendo un periodo denso di cambiamenti, impegni concreti e progetti per il futuro.
Però lo so, l'ho già sperimentato: i nove mesi sembrano infiniti, ma non appena terminano vorresti che la magia fosse durata un po' di più. Il dopo parto è una trasformazione repentina, in cui le cure per la mamma passano attraverso un rapporto meraviglioso da costruire ora dopo ora, in cui il tempo è tanto e lento, ma denso, senza pause. Niente a che vedere con l'attesa, i piccoli segnali, la gestione delle giornate, dell'attività e del riposo, che ci si può concedere in gravidanza.
Forse non sto facendo tutto quello che potrei per assaporare al meglio queste settimane che si danno il cambio e mi portano sempre più vicina ad una scadenza importante: l'incontro con una piccola vita che mi ha dato l'onore di generarla.
Forse dovrei ascoltarla di più, fino a che che posso godermi quella bellissima sensazione che noi mamme conosciamo bene: il sapere che, almeno adesso, nostro figlio è davvero tutto nostro, il nostro segreto, il nostro privilegio.
Ma il quotidiano mi porta spesso altrove, la mia vita in questo momento è meno contemplazione e più azione, ed è meravigliosa così.
Prendo quello che lo scorrere della giornata mi riserva e ne faccio tesoro; mi sveglio prestissimo al mattino, naturalmente, come sempre mi succede durante la bella stagione e in quello spazio che il sole usa per alzarsi nel cielo io mi concedo attimi di coccole tutti miei, tutti nostri, per me e la mia pancia.
E' con una massaggio che inizio ogni giornata, un modo per accarezzare e salutare il mio piccolo, il mio compagno inseparabile di questi mesi, il mio maestro che ormai regola la stanchezza, il respiro, i pensieri.
Per farlo, qualche tempo fa ho preparato una crema. Volevo qualcosa che facesse bene a me e che trasmettesse la mia cura a lui; volevo poterla aprire e ricordarmi ogni singolo ingrediente e il tempo impiegato per trovarlo e aspettare che liberasse il suo effetto insieme agli altri.
La mia crema per il pancione:
:: fiori di malva, calmanti e decongestionanti,
:: fiori di borragine, elasticizzanti e leviganti,
:: foglie di maggiorana, tonificanti,
:: fiori di lavanda, per stimolare il rinnovamento cellulare,
:: fiori di rosmarino, rivitalizzanti,
:: fiori di rosa mosqueta, rigeneranti (ottimi per prevenire le smagliature o curare quelle esistenti),
:: curcuma, è un tonico, purificante e, nella tradizione indiana, propiziatore di buone energie e fortuna,
:: olio essenziale di cannella, stimolatore della circolazione superficiale e riscaldante,
:: olio essenziale di rosa, dalla vibrazione energetica altissima, dal profumo coinvolgente,
:: tintura madre di calendula, che ammorbidisce, nutre e stimola la riparazione dei tessuti.
La base per questa crema è un oleolita, preparato con le erbe e la curcuma. L'olio che ho usato (250 gr circa) è il nostro olio d'oliva. Avevo paura che il suo odore fosse troppo forte, invece, alla fine di tutta la lavorazione, non si sente per niente.
Delle erbe ho usato un cucchiaio ognuna.
I fiori di borragine e rosmarino colorano a macchie la nostra terra: li ho raccolti in un giorno di luna piena.
Rosmarino
Borragine
La malva era già pronta, secca, dall'estate scorsa.
La maggiorana è stata una delle prime piante che abbiamo messo nello spazio dell'orto dedicato alla aromatiche; è cresciuta tantissimo durante l'inverno e sono stata felice di poterla mettere in questa ricetta, non sapendo usarla in cucina.
Maggiorana
Lavanda e rosa mosqueta sono comprate... ma mi sto organizzando per avere, prima o poi, almeno la mia lavanda.
All'olio ho aggiunto un cucchiaino di curcuma, prima di chiuderlo bene in un vasetto e aspettare 40 giorni.
Quindi ho filtrato il tutto e messo a scaldare l'olio, trasformato e ricco di tutto ciò che aveva assorbito nel periodo di riposo, con 60 gr di cera d'api.
Appena la cera si è sciolta ho messo il tutto in vasetti, a cui ho aggiunto qualche goccia di ognuno dei due oli essenziali e della tintura di calendula.
Anche questi ultimi ingredienti hanno una bella storia alle spalle. Gli oli vengono dall'estate in cui ho concepito Ladù, quella in cui tante cose mi sono esplose dentro, tra cui la consapevolezza di essere mamma e il rapporto nuovo e pieno con la natura e i suoi frutti.
La tintura è un regalo speciale, davvero speciale. Arriva da lei e ne ho già scritto qui.
Ora che rileggo queste righe penso che la vita ci regala dei periodi davvero intensi, in cui le nostre doti e l'intuizione si elevano a potenza, come potente è l'esperienza di sentire un essere che ti cresce dentro. In questi momenti, quando la vita nelle sue mille manifestazioni è così parte di noi, riusciamo a dare, fare e assorbire molto più di quanto avremmo pensato. E questo è lo yoga più bello che io conosca...
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Questo post è bellissimo. Non ho ancora avuto bambini ma penso che sia un'esperienza unica...fisica, mentale, mistica. Fai benissimo a coccolare il tuo pancione come merita. A volte bastano quei pochi minuti dedicati solo a noi per riempirci d'amore ed energia :)
RispondiEliminaE' vero! il passo successivo per me è imparare a far tesoro di quell'energia e portarla in tutte le cose che lo meritano... imparerò...
EliminaMi fa proprio bene leggere questo tuo pensiero, non sono in grado di seguirti nel farmi la crema,ma mi sono presa tutti i profumi dalle tue parole e ora cerco di farne tesoro... Un abbraccio
RispondiEliminaun abbraccio a te! creme e altre cose sono il mio modo, sono sicura che tu ne hai uno tuo, a cui dare la fiducia e il compito di ricordarti il periodo che stai attraversando...
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