A nuova vita


C’è qualcosa di speciale nel dare nuova vita a vecchi oggetti e sembra che da queste parti l’estate sia il momento in cui arrivano le idee, si trovano i pezzi su cui cimentarsi e ci si mette all’opera.
I vecchi proprietari della casa hanno lasciato stanze piene di ogni tipo di mobili, finestre, porte, tavoli, bottiglie, damigiane, legni…
E noi abbiamo passato una buona parte dell’estate scorsa con carta vetrata e pennelli colorati in mano o con carriola e tanta pazienza a svuotare e liberare, progettare e riutilizzare.
Molte cose sono diventate parte dell’arredo di casa: cassette rinnovate a libreria, vecchi legni ripensati a comodini, finestre diventate mensole, travi diventate panchine e assi diventate tavoli.
Qualcosa ha dovuto aspettare un po’ di più per essere trasformata, ma in questi giorni il vecchio rito: pulizia- carta vetrata- colore ha trovato nuove celebrazioni, con un nuovo aiutante e una rinnovata ispirazione.
Qualcosa è venuta da fuori, aspettata, cercata, trovata al mercatino e inserita subito nel ciclo: pulisci- sistema- aggiungi all’arredo.
Qualcosa viene dal passato, come il lettino di Ladù pronto per essere usato dal fratello. Comprato all’Ikea per pochissimo, tagliato su un lato per poterlo attaccare al lettone e adesso dipinto per intonarlo alla nuova stanza, al nuovo proprietario, al nuovo impeto del riusa- riadatta.























C’è qualcosa di speciale, dopo tutti questi progetti, anche nel riprendere un’abitudine di sempre e riscoprirla, come se si fosse, anch’essa, pulita- rinnovata- colorata e pronta per un nuovo uso.
Non sono mai stata una grande fan del Saluto al sole; ci sono sequenze che mi piacciono di più, meno lineari, più fantasiose, più efficaci nell’andare dritte a ciò di cui ho bisogno. Però mi trovo spesso a ripeterlo, perché è un po’ come quei vecchi oggetti che si conoscono bene, che il tempo ha riempito di storie e aneddoti, che ci sono sempre stati. E proprio come uno di quei vecchi oggetti, quasi per caso, ultimamente ha trovato nuova vita.
Non avevo mai pensato Surya namaskara come un richiamo al rinnovo, eppure ora mi sembra così immediato riconoscerci il sole, il nuovo giorno, il voltare pagina.
Ora mi sembra così scontato, il suo essere una dichiarazione, un inno a nuova vita.
E mi piace molto, moltissimo, in questa veste.
Anche il Saluto al sole, come le tante cose che farò oggi, è un invito, un impegno, una promessa, un’ispirazione.

Nuova vita all'attenzione, all'armonia, all'ascolto.

Nuova vita agli occhi, alla testa, al cuore.

Nuova vita alle ginocchia, alle mani, alle braccia.

Nuova vita alla pancia, alle spalle, ai piedi.

Nuova vita alle gambe, al collo, alla schiena.

E grazie, alla mia comprensione, alla mia presenza, al mio studio, e a tutto ciò che posso comprendere e studiare e in cui posso essere me stessa, presente.
Grazie per farmi vedere vecchi giochi in una nuova luce e darmi la gioia di riviverli diversi, mutati in vesti che riescono ancora a sorprendermi. 

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.

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