Fare il mondo con le mani


Il tempo è un modo di essere dello spazio; come lo vivo, la sua qualità, la sua densità e consistenza, dipendono dal mio modo di organizzare lo spazio che occupo e riempirlo.

Qualche anno fa, quando ho incontrato la psicofisiologia, questo è stato uno dei primi concetti che mi hanno affascinata, conquistata e stimolata a conoscere la tela su cui si creano le mie giornate, il loro ordito di spazio e la loro trama di tempo.

Non era così che avevo pensato il mio modo di muovermi nel mondo fino a quel momento, ma sì, tante tante volte era così che l’avevo vissuto intuitivamente.

Quando sono in un contesto in cui mi sento bene, il tempo vola, o si annulla, è l’insegnamento dello yoga e il suo scopo
L’asana deve essere stabile e comodo, e deve poter essere tenuto a lungo: se trovo un modo piacevole di posizionarmi nello spazio, posso perdermi nel tempo e vincerlo, fare di un attimo l’infinito e viceversa, sentire che il tempo non è una linea ma una spirale, dove tutto succede contemporaneamente ma su piani diversi, dove tutto si mescola. Come in quel microcosmo che sono io, tantissime cose avvengono contemporaneamente e io sono tutte quelle e anche di più, così è all’esterno.

Anche “Il tempo della crisalide” è, in realtà, uno spazio: è il percorso in cui cercare il vero e smettere di vivere per metà, per paura, per dato per scontato; è l’arrivo, è la pienezza che non conosce tempo.

Come arrivarci, per me, è chiaro.
Fare, creare lo spazio con le mie mani e immergermi nel tempo beato del creatore, dell’artefice che corre il rischio, non si nasconde, che si sporca, non si trattiene.
E’ un fare lo spazio con le mani, concreto e semplice.




A volte ha la forma dolce di un parco giochi, in cui vecchi legni, gabbie, finestre, amache, canne, ferri e pentole si alleano per diventare altro, dal tempo del disuso a quello del gioco magico dei bambini.









A volte ha la forma di quattro muri fatiscenti, che dopo tanta attesa si riempiono finalmente di vita.


A volte ha la forma di una strada, sterrata e scomoda, che devia dalla via principale e porta verso uno spazio che ha un infinito bisogno di essere rianimato, amato, rivissuto. Un posto vecchio di tanto tempo fa, che ha bisogno di tornare ad essere il tempo conquistato e curato di qualcuno.


Anche se è solo un minuscolo pezzo di mondo, questa casa è il nostro grande spazio in cui fare, provare a creare il contesto in cui il tempo è un attimo, o l’infinito. E’ passato poco più di un anno da quando siamo arrivati qui. L’abbiamo passato faticando, quasi sempre.
Ponendoci dubbi e domande, spesso.
Innervosendoci, a volte.
Scoraggiandoci, ogni tanto.
Divergendo nelle opinioni e nei modi, a tratti.
Mai pensando di tornare indietro.

E’ un tempo lungo, lunghissimo quello davanti a noi. C’è uno spazio speciale dove sistemarlo. E’ un piccolo mondo da fare con le nostre mani.
C’è un’occasione da non perdere, qui, adesso. Con fiducia nel fare delle nostre mani, e nel tempo.
Da ieri siamo residenti qui, ufficialmente: che bella sensazione, sembra tutto un po' più vero, siamo un passo più avanti.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.

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