La mamma stanca e il piccolo nervoso: meditazione sonora

La mamma stanca:

Io. 
Da qualche notte il piccolissimo dorme a singhiozzi: si sveglia ogni due ore. 
Da qualche mese ho due figli, due gatti, un orto, tanti alberi, mille passioni, un progetto di lavoro e una vita intensa.
A tratti sento l'ansia del rincorrere tutto quello che gira sulla giostra.
E sempre, sempre, sempre ho la consapevolezza che non potrei rinunciare a nulla.

Il piccolo nervoso:

Lui, l'ultimo arrivato.
Nervoso non è l'aggettivo che lo descrive meglio in generale, ma oggi sì.
Ha dormito poco e male. Vuole stare solo in braccio e guai a sedersi, a fermarsi o a rallentare il ritmo della camminata.

La meditazione sonora:

Papà e fratello grande sono usciti di buon'ora e staranno fuori tutta la mattina.
Io guardo le occhiaie del piccolissimo e, convinta che manchi poco prima che cada finalmente nel sonno profondo che non ha avuto di notte, inizio a ricamare sulle ore di solitudine che mi aspettano.
Per farlo addormentare, lo infilo nella fascia. Mi metto la macchina fotografica a tracolla e gli stivali ai piedi ed esco.
Cammino, raccolgo i fiori di zucca, canticchio.
Cammino ancora, vado a guardare le nuove piante di broccoli e i vecchi pomodori, raccolgo fiori e annuso le aromatiche, mi soffermo davanti alla serra e al pollaio.




Cammino, cammino, cammino. Poi mi stanco: salgo a casa, tolgo la fascia e mi metto a guardare quelle occhiaie profonde, quegli occhi che non cedono.

E poi mi viene un'idea.
Sono stanca; quasi quasi adesso sono io quella più nervosa. C'è bisogno di qualcosa che ci faccia rilassare tutti e due.
Prendo "il mio strumento," quello di cui ho scritto tante volte, quello indiano che mi è arrivato mentre aspettavo Ladù, quello che uso sempre nelle mie lezioni con le mamme e i bimbi e che ha il suono più potente e rilassante del mondo.
Inizio a suonare e cantare, per accorgermi subito che sì, funziona, anche stavolta; è una panacea per tutte le stanchezze e le tensioni.



Dopo parecchi minuti passati a suonare e cantare, mi viene un'altra idea.
Ho il cellulare di fianco con l'opzione per i memo vocali in bella vista. L'ho già usata tante volte, mi piace registrare suoni, melodie e parole mie, dei mie bimbi, di alcuni momenti speciali delle mie lezioni.
Perché non anche adesso?
Eccola quindi, la nostra meditazione sonora. O meglio: i suoi versetti, la mia voce stonata e lo strumento magico. Vita quotidiana, con vista sulla valletta che incanta i nostri occhi tutti i giorni.

 

E... no, alla fine non si è addormentato. Ma qualche minuto di respiro (buono) insieme ce l'abbiamo avuto.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.


2 commenti:

  1. Come ho fatto finora a non incrociarti?
    Forse non era ancora il momento giusto, ma sono tanto, tanto, felice di aver incontrato te, il vostro percorso tramite questo blog!

    Un abbraccio
    Marika

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