Domani sarà domenica

Alla ricerca del nostro equilibrio, di un ordine da dare al giornate e alle cose da fare di cui siamo sempre alla rincorsa, qualche tempo fa abbiamo provato a creare una settimana a forma delle esigenze di questo periodo.

Arrivare a sera stanchi morti dalla giornata e con la sensazione di aver svolto la metà dei compiti che ci si era prefissati può diventare frustrante, alla lunga.
Lavorare molto da casa è rischioso, se la casa richiede tante energie quante ne chiede la nostra: farcita di due figli e contornata da una terra che chiede ancora più attenzioni di loro.

Così, una sera in cui ci siamo ritrovati sul divano a goderci un silenzio inusuale, parlando sottovoce per non rompere l'incanto e sfruttando le ultime forze rimaste, abbiamo stravolto il calendario.
E' uscita un'organizzazione strampalata, ma che sta funzionando.
Io ho finalmente uno spazio ben definito per la mia pratica al mattino, uno spazio in cui: "Mamma sta lavorando, lasciamola stare!" e molte ore al giorno in cui stare rilassata a godermi i miei bimbi, sapendo che poi, quando la luce cala e non si può più lavorare nel campo, potrò tornare a dedicarmi alle mie cose con il sottofondo di bimbi che giocano, ridono e a volte piangono col papà.
Ho dovuto mettere in campo le mie doti di organizzazione marziale e addestrarmi a rispettare al minuto la suddivisione della giornata che abbiamo programmato; non ci sono sorprese, non si decide più all'ultimo chi tiene chi e chi fa cosa, siamo meno all'avventura, ma, almeno, mi sento più rilassata.
Siamo anche riusciti a ricavarci una domenica, che però, da noi, viene di mercoledì, l'unico giorno in cui non abbiamo impegni di lavoro. Il mercoledì, per noi, è il giorno della burocrazia, della spesa al supermercato, delle visite a chi ci piace, della cena preparata veloce e fatta di cose più buone che sane.
Il mercoledì domenicale spezza una settimana densa, in cui ci si barcamena sul filo di un equilibrio precario ma che sembra assecondare le esigenze di tutti.

Ora ci rimane da spiegare al piccolissimo che la notte si riposa meglio se non ci sveglia ogni due ore e da insegnare al piccolo che i lavori di mamma e papà sono seri, anche si si svolgono per la maggior parte a casa.
Ma sono fiduciosa. A piccoli passi…

Nel frattempo, ho raccolto i primi, piccoli passi in questa nuova disposizione dei doveri e dei giorni. Sono tutte immagini delle ore con i piccoli. Mai come in questi giorni mi sono sentita una mamma che inizia ad avere i propri spazi e che, come per magia, si gode le ore di gioco con una leggerezza nuova e dolcissima.

Ho sempre combattuto contro chi sostiene che quando arrivano i bimbi finiscono tante cose: gli hobby, il tempo per sé, i momenti spensierati e giocosi.
Ho sempre detto: "Non è possibile, sicuramente ci sono modi, tempi e compromessi che si possono fare."
Ho sempre pensato che proprio per loro, per i miei bimbi, non devo perdere la mia voglia di giocare e non devo ingrigirmi sotto le responsabilità.
Chissà se ce la farò. Saranno loro a raccontarmelo. Nel frattempo li ascolto, li guardo, li vivo. E mi sento su una bella strada.












l tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.

4 commenti:

  1. Strada migliore di quella che hai intrapresa non esiste Ylenia...è un piacere seguire questi piccoli pezzi di vita vera, dà serenità e voglia di vivere dando spazio a tutto e senza togliere nulla a niente e a nessuno. Ti abbraccio forte. Gabriella

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    1. tu sì che sai dare fiducia ad ogni passaggio qui! ti abbraccio!

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  2. Oggi è mercoledì! Allora buona domenica a tutti voi!

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