Prima di una lezione importante

La settimana scorsa è stata densa e impegnativa.
Per la prima volta dopo la nascita del piccolo mi sono immersa con dedizione nel mio lavoro, per tante, tante ore.

Sognavo da tempo di condurre un seminario di approfondimento per i miei allievi e, da insegnante, lo immaginavo come una conquista.
Ci sono cose che a lezione passano in sordina; ci sono temi che nella classica ora e mezza del corso settimanale vengono solo accennati; ci sono retroscena che in un lasso di tempo limitato sono taciuti ed esperienze che sono proposte senza essere spiegate nel dettaglio.
Ecco perché, per me, condurre una lezione più lunga è stato un piacere, un atto di straordinaria importanza.

Non è facile mediare tra tutte le parti di me, non lo è mai stato.
Fatico a smettere le vesti di mamma per calarmi in quelle di yogini; a volte fatico ad arrivare alla concentrazione che mi serve in poco tempo; spesso anche il solo trasferimento dalla campagna alla città mi scombussola.
Per questo, negli anni, sono stata alla costante ricerca di strumenti per vivere i passaggi in modo meno brusco.

Per molto tempo il semplice ripetere qualche volta la sequenza del Saluto al sole mi dava la sferzata di energia necessaria per iniziare le lezioni, per prendermi cura dei miei allievi come mi piace fare.
Ultimamente, però, ho sentito il bisogno di qualcosa di meno movimentato e ancora più capace di centrarmi.


La Presa dell'orso è la mia soluzione degli ultimi tempi, il mio piccolo rito di passaggio da una veste all'altra.
Mi metto seduta, i tappetini sistemati attorno nella sala ancora vuota.
Intreccio le mani e, in quella chiusura, metto le miei energie e il mio respiro.
Saldare insieme tutte le parti di me, e dare ad ognuna il suo spazio: medito su questo, per qualche minuto.


Poi suonerà il campanello, i primi arrivati per la lezione saliranno le scale, pian piano la sala si riempirà, due gruppi di meravigliosi yogi si daranno il cambio e la mia voce si snoderà tra un asana e l'altro.
Ma c'è un momento preciso, un lampo, in cui gli universi si incontrano e si fondano.
E' il mio reset prima di ripartire.
E' il mio momento.


Per camminare insieme

Per crescere insieme





6 commenti:

  1. Chissà quando potrò tentare questo percorso... Per ora ci sono delle questioni organizzative che me lo impediscono, ma non perdo la fiducia!

    Sono "leggo per te", ma ora mi trovi anche qui.

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    1. arriverà, il momento giusto. sarà quando avrai lo spazio e il tempo per prenderti cura di un altro dei mondi che ci sono in te, come in ognuno di noi.

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  2. Ciao Ylenia,
    le tue fotografie sono sempre molto suggestive, mi piacerebbe prima o poi avvicinarmi allo yoga sai...
    TI mando un abbraccio!
    Sindel

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  3. Carissima Ylenia!!!
    Anche a me piace molto questo mudra (dico bene?Lo è, vero?) e lo uso molto anche in classe, per prendermi un po' di respiro quano spiego, tra un concetto e l'altro...
    E questo tuo post mi ha dato un suggerimento per la mia "prima, vera" lezione di yoga ai ragazzi delle altre quinte che comincerò la prox settimana (ho sempre fatto lezioni ufficiosamente coi miei ragazzi soltanto: ora lo farò con tutti i ragazzi delle altre 3 classi!!!) Che emozione!!!
    Grazi, cara!!! Mi sei sempre d'ispirazione!!! ^_^
    Un grandissimo abbraccio!!!
    Namastè
    Silvia

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    1. sì sì, mudra! che felicità leggere degli sviluppi del tuo amore per lo yoga bimbi! brava! ti penserò, la prossima settimana. se hai tempo raccontami com'è andata, dopo. ti abbraccio!

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