Meditazione, per cominciare

Meditare non è facile, per me.
O, almeno, non è facile passare infiniti minuti seduta, ferma, a concentrarmi sul nulla. Sarà per questo che, alla fine, tra tutte le forme di yoga che ho conosciuto ho scelto l'Hatha, che si concentra più sugli asana che sull'immobilità del corpo, che medita, ma in modo dinamico.

Forse, dentro di me, ho sempre sentito che la meditazione come ce la immaginiamo tutti- qualcuno seduto, tutto concentrato sulla testa o sul vuoto da creare in essa- non è il mio cammino. Vivo fin troppo nella testa, io: sono una sognatrice, mi rifugio volentieri in realtà lontane e solo mie, passerei volentieri giorni interi a curare, cancellare e ritrovare pensieri che si rincorrono.

Eppure meditare mi fa bene, come fa bene a chiunque voglia dedicare un po' di tempo a ripulire spazi che si riempiono e sporcano di mille e una cose inutili.
In questi giorni, da sola e con la complicità dei miei preziosissimi allievi, sto sperimentando un'introduzione alla meditazione che, pur rimanendo immobile e fissa sul rallentare i pensieri e guardarli scorrere invece di seguirli, non si scorda del corpo.

Meditare pensando che la testa- quella testa che ci distrae, che prende molte delle nostre energie, che ci inganna e distoglie dalla realtà, immaginando e creando castelli- è attaccata al collo; meditare pensando che siamo un tutt'uno, ricordandocelo e provando a costruirlo fisicamente, prima di tutto.

Meditare, per cominciare, usando il corpo.
Sentire la schiena, allungarla, preparala.
Massaggiare il collo, come elemento di raccordo tra due parti di noi che, spesso, sono divise: testa e corpo.
E poi aspettare con calma che tutto si allinei.
Ad ogni pensiero o immagine di cui non vogliamo occuparci, di cui vogliamo liberarci, tornare al collo, sentirlo come un raccoglitore di tutto ciò di cui vogliamo svuotarci, da far colare, come sotto una doccia di gocce calde, dalla testa al corpo.
La mente un po' più libera, il corpo più presente ai suoi moti e più pronto ad accoglierla.


Per cominciare: una meditazione semplice, per tutti i momenti in cui testa e respiro non si placano, in cui la concentrazione non arriva, in cui c'è bisogno di accompagnare per mano quel processo di rinnovo che è, alla fine, ogni atto che ci assorbe, svuota e alleggerisce.


Per camminare insieme

Per crescere insieme

7 commenti:

  1. ..io invece mi sento più da meditazione che da hata yoga... mi dovrei ritagliare del tempo per coltivarla, spero di rimettermi "in pista"! trovo comunque che siano complementari e che la meditazione se attuata dopo l'hata yoga sia cento volte più efficace!

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    1. vero! se senti che la meditazione è la tua strada devi metterti in pista subito: chissà quante cose ha da farti scoprire!

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    2. Sì, è sempre una riscoperta! la pratico dal 2006, ma ora come bena sai, la piccola ha la priorità... ma mi sto riprendendo pian piano!! :D
      Sento che è proprio la mia strada!!! un grandissimo abbraccio!!

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  2. dicono che non può esistere l'hatha yoga senza il raja yoga e viceversa e forse è proprio così. Ogni asana prepara alle posizioni meditative.
    Anche io faccio fatica a stare ferma ma me lo impongo. Solo cinque minuti al giorno e anche durante le mie lezioni propongo cinque minuti di meditazione sul respiro accompagnato dal mantra so-ham o con qualche variazione.
    Molto interessante è la meditazione con la consapevolezza del corpo (annamayakosha).
    Abbraccione

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    1. grazie cara Catia per i tuoi spunti!

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    2. Non ci sono più nel tuo blogroll?
      Però continui a seguirci vero?

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  3. Sono capitata sul tuo blog per caso, cercando informazioni per un libro che sto scrivendo. Esite il caso? :)
    La frase "ripulire spazi che si riempiono e si sporcano di mille e una cose inutili" mi ha illuminato. Ti volevo ringraziare.

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