Una famiglia e i suoi piccoli riti di ogni giorno

E' per quel senso rassicurante che ogni abitudine porta con sé, ma anche per la ricerca, costante e impegnativa, di trovare azioni buone, che scandiscano il tempo e ci insegnino a vivere la semplicità.
E' per questo, per distrarci, giocare, stare insieme, costruire la nostra vita come la vogliamo, che delle azioni di tutti i giorni diventano piccoli rituali.

La prima volta è sempre un grande evento: la vita di campagna, con i suoi ritmi lenti e i suoi paesaggi che cambiano placidi, senza fretta, fa sembrare ogni cosa nuova un evento importante, a cui si deve garantire la giusta preparazione, a cui si deve dare la giusta importanza.
Poi, pian piano, l'evento si ridimensiona e si trasforma in un'abitudine, altrettanto seria, con tutti i crismi che si concedono alle tappe importanti di ogni giorno: ogni rito ha le sue storie da ricordare, ogni ripetizione merita il confronto con le altre e un descrizione tutta sua.

Più un rito è quotidiano, più ci si sente veterani nel svolgerlo; così, anche se viviamo la campagna da meno di due anni, stando insieme ci sembra di aver passato tutta la vita a seminare, trapiantare, chiacchierare nella serra o con le mani sporche di letame, nell'orto.





E quella stradina, quella che ho fotografato tante volte, che porta quel nome dal sapore così poetico, quella stradina ci sembra di conoscerla da sempre: sappiamo a memoria le distanze tra la casa e il pollaio del vicino, tra questo e il pascolo delle pecore, tra la casa con i cagnolini che abbaiano sempre e la nostra, a cui ritornare con una grande salita.






Ma c'è anche un rito nuovo. Uno di cui abbiamo già cominciato a ricamar storie, uno che, come ogni rito che si rispetti, è sempre uguale e sempre un po' diverso.
E' il rito del mattino, appena usciti, in quattro: mamma, bimbi e cane, con due bottiglie vuote in mano, verso l'allevamento di mucche.
Ci sono un'immancabile salita e un'altrettanto immancabile discesa.
Ci sono la chiacchierata con gli operai indiani, la loro voce gentile, i loro modi che conosco così bene, il loro accento che mi ha sempre fatto sorridere; c'è l'attesa, mentre le mucche si avvicinano curiose; e c'è la consegna.
Due bottiglie di latte fresco, freschissimo, che saranno il nostro latte e i nostri dolci per la settimana.
Poi è il momento delle carezze sul muso delle mucche, dei ringraziamenti, dei saluti.




Quello che viene dopo, invece, è un rituale solo mio, che sto amando. Conservare le bottiglie fino al primo momento libero, far bollire il latte, aspettare che si raffreddi e riporlo in frigorifero per poi, la mattina dopo, togliere il grasso in superficie e riempire le tazze per la colazione.

C'è una sensazione di gioia pura, dietro la ricerca dei piccoli rituali, quelli di cui parleremo ai nostri nipoti, quelli che costruiremo giorno dopo giorno.
Ci sono tanti altri impegni, obblighi di cui faremmo volentieri a meno e pesi che non vorremmo portare.
E poi ci sono quei piccoli impegni di cui noi, come tutti, abbiamo voglia e bisogno. Quelli che, con uno sforzo, saranno gli unici che rimarranno impressi davvero, sbiadendo tutto il grigio.

Per camminare insieme

Per crescere insieme

4 commenti:

  1. Che fortuna avere un allevamento di mucche vicino a casa...
    Io ho un rito ogni mattina che è quello di prendere la macchina e fare 20 Km all'andata e 20 al ritorno per andare in città a lavorare. E' un rito di cui farei volentieri a meno! E vorrei sostituirlo con qualcosa di più vicino alla mia natura!
    Ti abbraccio forte
    Francesca

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    1. Francesca, tu sei unica! anche io ho un po' di riti che non mi piacciono, tra cui un ora e mezza di macchina, con tanto di tratto autostradale e traffico sul raccordo anulare, per arrivare a Roma a lavorare (per fortuna non ogni giorno, però…). Ma poi, come sempre, mi basta che il giorno dopo ci sia il rito del latte o della raccolta delle uova per rimettermi in pace. un abbraccio a te!

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  2. Mi sono emozionata tantissimo, leggendoti.
    E' un posto meraviglioso la tua vita, la tua quotidianità, grazie di aprire una finestra e farmi affacciare qui.
    Ormai non posso non passare di qui.
    Ti abbraccio con affetto.
    Buon fine settimana

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    1. dimenticavo, raccoglierò anche io scatti della mia quotidianità per un prossimo post.
      A presto, baci

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