Monday no stress: un respiro, di cuore


La settimana scorsa mi sono concentrata sulla creazione di spazio, sulla sensazione di apertura che si può ottenere rilassando la zona addominale e aprendo le mani.
Oggi, quasi come una propaggine della meditazione che ho sperimentato nell'ultima ricetta yogica, penso ad un piccolo esercizio di rilassamento che sia ripetibile ovunque. Per portare la nostra attenzione al cuore e ai polmoni, alla sede dell'amore e del rispetto per noi stessi e quello che ci circonda, e a quella del respiro.
Polmoni e cuore sono posizionati alla stessa altezza nel nostro corpo, rappresentano entrambi l'elemento aria e incarnano la nostra capacità di dare e ricevere. Diamo e prendiamo aria, amore, emozioni. Viviamo grazie a continui scambi con l'esterno, in cui le sedi del cuore e dei polmoni giocano un importante ruolo.
Per stimolare la concentrazione su un aspetto, emozione o intenzione particolare, sono utilissimi i mudra. Questa parola sanscrita significa "sigillo", posizione in cui sistemare le nostre mani e, come sempre nello yoga e nella meditazione, creare un'armonia tra corpo e mente in cui lasciar interagire quello che accade all'esterno di noi con quello che ha luogo all'interno.

In questo mudra dobbiamo tenere a contatto i lati esterni delle mani e i mignoli.
Portiamo le mani ad una distanza di circa 20 cm dal centro del petto, per poi sistemarle a contatto con lo sterno con un'espirazione. In questo modo garantiremo il buon posizionamento dei gomiti verso l'esterno, che favorirà la percezione di allungamento nei polsi, fino ai mignoli. Nel frattempo, le altre dita si aprono come un fiore che sboccia, come una coppa pronta a dare e ricevere qualcosa al suo interno.
Le mani in questa posizione aumentano anche la nostra consapevolezza della zona dorsale e, quindi, del respiro che muove le scapole al ritmo di espansione e contrazione dei polmoni.
Lo sguardo è orientato verso le mani, curando la sua facoltà di comunicare qualcosa di noi all'esterno e di accogliere il fuori in noi.

Come spesso mi accade in questi giorni, penso ad una passo di Tagore:

Oggi io sento
il fremito del velo colorato,
il sospirare della brezza,
lo sguardo che invita,
l'armonia che nell'amore fiorisce. 


(R. Tagore, Poesie della natura, ed. Guanda)

Teniamo il mudra e l'attenzione al respiro per un attimo o per qualche minuto, a seconda della nostra esigenza in quel momento. Ma soprattutto, ripetiamolo tutte le volte che sentiamo il bisogno di coltivare quello scambio tra dare e ricevere su cui si basa il nostro stare al mondo.

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