Verso la guarigione: quinta tappa


Possiamo impegnarci nella costruzione seria e profonda di un rapporto sincero con noi stessi? Così vero da riuscire ad influenzare il suo stato di salute e il nostro modo di viverne gli alti e i bassi? Possiamo provare a farlo, inserendo tra le nostre priorità il rispetto che dobbiamo al nostro corpo, in quanto forma e sostanza, in quanto strumento che ci presenta al mondo, costituito della nostra stessa anima?

L'approccio al corpo descritto nella tappa precedente adesso si eleva a richiesta di accettazione delle sue caratteristiche. Conoscere a fondo il nostro corpo e la nostra anima, per quanto è nelle nostre possibilità di questo momento. Riuscire ad osservarli senza giudizi, capire quali sono le nostre aspettative, quali hanno un'origine esterna, culturale e quali invece sono le nostre reali pulsioni.
Questa quinta tappa porta con sè una serie di porte da spalancare pian piano, al ritmo del nostro cammino verso il nostro centro.
Questo passaggio è molto importante per me, che, sebbene allentata ad analizzare e ascoltare, non sono ancora brava a rispettare e onorare i messaggi che corpo e psiche mi mandano. Finiscono per essere seppelliti sotto i condizionamenti sociali, le regole auto imposte, le false priorità che mi do per questioni di comodo.
Imparare ad ascoltare con profonda attenzione il mio corpo, la sua stanchezza, euforia, rilassatezza o freddezza, è senz'altro un altro viaggio dentro di me e nei riflessi di me che ho bisogno di cercare nell'esterno e nelle sue forme, negli amici, nella mia famiglia, nello yoga, nella rabbia e nelle emozioni che rifuggo e che invece mi ricordano miei confini.

 Nella psiche istintiva, il corpo è considerato un sensore, 
una rete informativa, un messaggero con  miriadi di sistemi di informazione:
cardiovascolare, respiratorio, osseo, autonomo,
nonchè intuitivo ed emotivo.
Nel mondo immaginifico, il corpo è un potente veicolo,
uno spirito che vive con noi, un adoratore della vita.
...
Come la stele di Rosetta, per coloro che lo sanno leggere,
il corpo è una registrazione vivente
della vita data, della vita presa, della vita sperata e risanata.
Ha una capacità articolata di registrare reazioni immediate,
sentire profondamente, intuire.
Il corpo... parla con il suo colore, la sua temperatura...
parla con la sua lieve danza... il battito del suo cuore...
Il corpo ricorda, le ossa e le giunture ricordano, persino il mignolo ricorda.
La memoria alberga con immagini e sensazioni nella cellule medesime.

C. Pinkola Estès, Donne che ballano coi lupi, ed. Frassinelli.
 
Questo percorso di autocoscenza si imposta su tre grandi pilastri, che ci conducono ad una visione olistica del nostro essere nel mondo: approccio, accettazione e rispetto, dentro e fuori di noi.

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