E subito riprende
il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare
il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare
G. Ungaretti, Allegria di naufragi
Riprendo il mio quotidiano, che mi sono costruita con tanta dedizione e tanti sogni. Riparto con il viaggio sulla mia strada e con tutte le emozioni che lo colorano. Non è facile, per me che mi adagio sui ritmi che incontro, che sono facile a quella stasi pensosa e inerte che si addice così bene alle vacanze quando fuori fa freddo. Riparto dopo qualche respiro leggero, di quelli che ogni tanto ci vogliono. Ma a fatica, che mi sembra sempre difficile rientrare in un ritmo che ho perso, salire di nuovo su una giostra da cui sono scesa per un pó.
Riparto proprio da questo, dalla mia pratica che mi aiuta e mi stupisce ogni volta. Chiedo agli strumenti che conosco di riportami per mano nel fluttuare del mio quotidiano, cedo alla sperimentazione di una tecnica dolce che può essere utile in questi casi.
Ci provo con un mudra, una posizione in cui tenere le mani per qualche minuto ogni volta che ne sento l'esigenza, un modo per posare l'attenzione su di me, per fotografare il momento in cui lo sto eseguendo e chiederemi come mi sento. Uno spazio in cui prendermi un respiro, trovare tutta l'aria e lo spazio che mi servono.
Quello che mostro nella foto è prana mudra, il mudra della vita, che attiva il cakra della radice, il primo, in cui è immagazzinata la forza vitale di ogni essere umano. Questo mudra accresce la vitalità, riduce l'affaticamento, aumenta la capacità di resistenza e di autoaffermazione, favorisce la fiducia in se stessi, il coraggio di inizare qualcosa e la forza di portare a compimento i progetti. Aiuta anche nei problemi alla vista, essendo gli occhi collegati alla capacità mentale creare pensieri e idee chiaramente strutturati.
Praticare questo mudra, e ascoltarne i benefici, mi sembra un buon modo di avanzare il primo passo dell'anno nel mio lavoro e nei progetti che ho in ballo, o sono solo nel cassetto, pronti ad essere tirati fuori.
In questi giorni ho provato ad affiancare il mudra ad una meditazione, che in molti casi è durata solo qualche minuto, ma che è stata efficacissima. Dato che prana mudra porta energia e attenzione al primo cakra, legato al nostro radicamento e, quindi, alla possibilità di espandersi e crescere proprio perchè radicati, una figura da visualizzare può essere l'albero. Inspirando, ho immaginato di prendere il nutrimento dai miei piedi, le mie radici, il mio contatto con la terra, il concreto da non perdere mai di vista. Espirando ho immaginato che il rilassamento e il radicamento succhiati da giù salissero per le gambe e il busto, fino ad farmi crescere, per diventare più alta e, nello sciogliere le tensioni, anche più grande, con forza e morbidezza.
immagine presa da qui
La sensazione, che mi arriva anche dopo un solo respiro completo è molto strutturante, a livello emotivo. A livello fisico mi aiuta a sentire la connessione tra le piante dei piedi e la sommità del capo, che avverto come calore in queste due parti del corpo, su cui subito si poggia parte della mia attenzione.
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