Yoga bimbi: vivere la metamorfosi attraverso gli asana (parte due)

  

Qualche tempo fa ho pubblicato la prima parte di un racconto che ho scritto per mediatare e praticare yoga con i bimbi  sul tema della metamorfosi.
Oggi, con grande ritardo, riesco finalmente a pubblicare anche la seconda parte (potete leggere l'inizio del racconto qui).

  Sognava e sognava, profondamente. Era immerso in un sonno così profondo che non sentiva più i rumori provenire dall'esterno, sentiva solo le sensazioni vivide e nuove che arrivavano dal suo corpo. Aveva un leggero pizzicore alle spalle, due piccoli bozzi che spuntavano dalla testa, una sensazione di leggerezza in tutto il corpo. Sognava che la sua vita non sarebbe più stata la stessa, che avrebbe visto posti nuovi, incontrato persone e provato esperienze diverse.

Poi, un giorno, smise anche di sognare. Era arrivato il momento di svegliarsi, di agire, di divenire alla fine tutto ció che aveva sentito e sognato. Ecco, quello era il grande giorno. Si sentiva morire, e al tempo stesso aveva una gran voglia di vivere ed uscire dal suo bozzo. Provava dolore e al tempo stesso sentiva una gran forza. Questa era la metamorfosi, la trasformazione da bruco a farfalla. La morte di quello che era stato fino a quel momento, un bruco, piccolino e bruttino, strisciante e curioso. E la nascita di una splendida farfalla colorata, leggera, capace di volare via in un soffio! Ecco cos'era quel pizzicore alle spalle: gli stavano spuntando le ali! E i bozzi sulla testa? Le antenne! Con cui si sarebbe orientato nei suoi viaggi di esplorazione del mondo.
Si liberó dal bozzo. Uscí a fatica, e rivide la luce, dopo tanto tempo. Ormai era primavera, l'aria tiepida e il sole erano adatti alle esplorazioni, il sole avrebbe scaldato le sue ali mentre lasciava la foresta per iniziare a viaggiare.
E fu così che la farfalla spiccó il volo, per la prima volta.
Si alzó nel cielo, le parve quasi di poter sfiorare le nuvolette bianche che comparivano ogni tanto. Che sensazione di libertà! Qualche battito d'ali dopo vide la foresta diradarsi, e al suo posto comparire campi coltivati, curati ordinatamente dall'uomo.
Non aveva mai visto la natura rimodellata dagli uomini. Terra morbida in cui crescevano frutti di tutti i tipi, attrezzi e animali per facilitare il lavoro. Guardando meglio poté vedere anche un contadino che arava il suo campo, vicino ad un gruppo di mucche al pascolo.  Vide un lago, calmo e piatto, con qualche cigno maestoso galleggiarci sopra. Vide tante case disposte in fila, e dei bambini che giocavano davanti ad una di queste. Erano impegnati in una strana danza: era un gioco che veniva dall'India, in cui ogni passo scandisce il tempo con il suono dei campanelli.
Ancora qualche battito d'ali…
La luna stava spuntando al posto del sole, la luce stava diminuendo a favore del buio silenzioso della notte. Era il momento di trovare un rifugio, in cui sistemarsi e confondere i ricordi di quella fantastica giornata con i sogni.
Guardando in basso vide uno stagno, uno specchio d'acqua in cui si rifletteva la luna sempre più luminosa. Si appoggió su un fior di loto, morbido, profumato. Adagió le sue ali, e si addormentó, cullata dal rumore dell'acqua che si muoveva al ritmo del venticello di quella sera di inizio primavera.


  Queste sono le posizioni che ci hanno accompagnato nella pratica, attraverso la trasformazione e il volo del protagonista:

 In piedi, sentendo le braccia che si aprono come ali e provando a staccare i talloni da terra, si può volare lontano con la fantasia...


... e immaginare di vedere da vicino le nuvole che si rotolano nel cielo,


per poi planare fino ai campi coltivati, e scorgere un contadino al lavoro sull'aratro,



un gruppo di mucche lì vicino,




un lago placido,

e qualche cigno che lo attraversa.


Volando con la fantasia si possono conoscere amici lontani, che giocano ad una danza mai vista.


Ci si può sporgere fino alla luna


e di nuovo volare in picchiata per addormentassi cullati dal profumo di un fior di loto.



(Tutte le posizioni asimmetriche si sperimentano, come al solito, in entrambi i lati).

  Lo spunto per un altra sessione di pratica insieme ai bambini potrebbe essere di immaginare un altra situazione, un altro mondo, un altro spettacolo. E poi ricrearlo, con il corpo e le emozioni, anche inventando posizioni ed esercizi respiratori che inseguano la fantasia e spalanchino le porte di mente e muscoli alle magie che non si vedono...

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4 commenti:

  1. Carissima!!!E' splendido questo lavoro che hai prodotto e condiviso!!!lo attuuerò in queste ultime settimane a scuola: le lezioni sono quasi finite e abbiamo un po' più di temo per dedicarci anche allo yoga nell'auletta vicina...
    Grazie infinite...Perchè non pubblichi qualcosa? Anche un e.book, sarebbe bello!!!
    Un abbraccio
    Serenità!
    Silvia

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    1. grazie silvia! chissà, magari in futuro... è una bella idea, e un bel progetto per quando avrò accumulato un po' di storielle! un abbraccio e tanta serenità anche a te!

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  2. Ho appena provato yoga con la mia bambina, raccolgo con entusiasmo questa tua bellissima storia e proposta, grazie! Jessica

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    1. Oh che bello! Grazie di avermi scritto! Sono molto felice che vi siate cimentate nell'esperimento.

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