Perché, si sa, in questo tempo della crisalide, in questo tempo di cammino, evoluzione e pratica verso la mia meta dalle mille sfaccettature, in questo tempo in cui tutto è meno reale e più sogno, i miei bimbi portano un altro nome. Un nome che rispecchia il mio modo di sentirli, di viverli, di assaporare il loro starmi vicino.
Fado,
il destino.
Come
il destino nella lingua del poeta di cui porta il nome, come il destino che ci
ha portati nel viaggio verso di lui, tra le difficoltà, le contrarietà di
qualcuno e le paure di tutti.
Come
il destino che mi ha aiutata, testarda e convinta, a dargli la vita. Perché
sapevo che era giusto così, perché sentivo che era il momento, perché non
poteva essere altrimenti. Perché, a volte, vale la pena di correre anche i
rischi più grandi.
Benvenuto, piccola meraviglia!
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