Il solstizio spiegato a mio figlio e un po' di yoga per me

Oggi, qui da noi, c'è aria di festa.
Faceva ancora buio quando Ladù mi ha ricordato che dobbiamo preparare una torta a forma di sole per stasera: la nostra giornata è cominciata così, con tanti progetti.
Oggi ci prepariamo a festeggiare il solstizio, il sole, il suo più lungo riposo e la sua rinascita.

Già da qualche tempo, per spiegare il solstizio a Ladù, racconto spesso una storia che cambia di volta in volta. E' ispirata ad un racconto di Yule che ho letto nel preziosissimo libro: Circle Round: raising children in godesse tradition di Starhawk, Baker, Hill, Ceres Boore, che ho usato per tanti motivi in questi giorni, e il suo scheletro recita più o meno così:

Il sole si sveglia presto presto ogni mattina. Il suo è un lavoro importante: porta la luce e la vita a tutte le creature della terra, a tutte le piante, gli animali, le persone e anche alle cose. Sì, anche alle cose e alla loro energia.

Il suo lavoro è così importante e così impegnativo che, una volta l'anno, il sole ha bisogno di prendersi una pausa più lunga.

Una volta l'anno, nella notte del solstizio, il sole si addormenta prima del solito.

Quella notte, il sole chiede al mare di accoglierlo e cullarlo in un lungo sonno.

Quella notte, tutte le creature della terra si riuniscono e festeggiano per farlo riposare al meglio. Accendono candele per incoraggiarlo a tornare. Suonano perché il suo sonno sia accompagnato da una ninna nanna. Si riscaldano con grandi fuochi per ricordarsi quanto la luce e il calore del solo sono preziosi. E condividono sogni, da regalare alla notte lunga del solstizio, che è la notte più lunga che c'è.

E' una notte lunghissima, quella del solstizio. Ma la mattina dopo il sole torna ad illuminare la terra e tutte le sue creature, le piante, gli animali, le persone e anche le cose. Da lì, il sole lavora un po' di più ogni giorno e le giornate diventano sempre più lunghe.

Non immaginavo che questa semplice storia lo avrebbe catturato così tanto, non immaginavo che mi sarei ritrovata a raccontarla tante volte. Invece ha avuto successo e io sono felice di aver trovato un modo per raccontare un giorno così importante al mio piccolo.

Quanto a me, in questi giorni ho letto parecchio sulle pratiche da dedicare al solstizio.
Ho trovato questa molto interessante: è un lavoro sul terzo cakra, il plesso solare. 
Ho letto questo articolo, che rivedo ogni anno, perchè è scritto bene e da tante informazioni.
Ho scorso con piacere tutti i suggerimenti di questo sito, che mi piace molto e da cui proverò a prendere lo spunto per la creazione delle lanterne da accendere stasera.

Nonostante questo sia il momento dell'anno adatto a lavorare sul plesso solare, io non lo farò: mi sento molto stanca, in questi giorni, e non ho voglia di chiedere al mio corpo di tirar fuori energie che non sono sicura di avere.
Però ho trovato una pratica che mi è sembrata perfetta per me, per rispettare le mie esigenze e andare comunque incontro alle energie del solstizio: è una variante del saluto al sole, una sequenza completa e dinamica, da ripetere con tutti e due i lati del corpo, per tante volte quante me ne servono per sentirmi forte e distesa, attenta a me stessa e in armonia con l'esterno, il suo buio e la sua luce.

Buona festa a tutti voi. 
Buoni sogni e buona luce.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.

Inspiro. Espiro. 

Partiamo?

Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.

Inspiro.

Espiro.

Partiamo.

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