Una famiglia alla ricerca delle proprie tradizioni

Uno dei miei propositi quando sono diventata mamma era quello di non trasmettere ai miei figli nulla in cui non credessi davvero. Pensavo che mostrare loro quanto è bello poter creare magie quotidiane e riti speciali per ogni occasione fosse un regalo immenso. E lo penso tutt'ora.

Quando siamo arrivati nella nostra casa di campagna, uno dei nostri obiettivi era di imparare a conoscere e rispettare i cicli della natura. Lontano dalle luci finte e ingannevoli della città, fuori dalla vita condizionata da certi meccanismi da cui stavamo cercando di scappare, volevamo ricostruire una realtà più "a misura."
A misura dei ritmi del corpo, della natura e della vita così come le persone semplici e vere che hanno scritto la storia l'hanno sempre vissuta.

Nell'ultimo anno abbiamo cercato di stabilire una nostra ruota dell'anno, fatta di piccoli e semplici riti che ci aiutino a scandire il lavoro della terra che stiamo imparando e lo scorrere dei giorni e dei mesi che osserviamo.
Essendo completamente disabituati a guardarci attorno davvero, a volte il solo ricordarsi delle ricorrenze è un progresso. Altre volte, invece, quello di festeggiare una data o un'occasione è proprio una necessità, come sta succedendo in questi giorni.
Con la Grande Raccolta (delle olive) chiusa anche per quest'anno e le giornate più corte con cui fare i conti, ci stiamo scoprendo sempre più in sintonia con tutte le feste che si celebrano, in tutto il mondo e da sempre, in questo periodo.

Così, mentre ci prepariamo al Natale e al Capodanno con le nostre famiglie e gli amici, dicembre è diventato anche il momento per onorare due feste tutte nostre: il giorno di Santa Lucia (che io, che lo festeggiavo da piccola, in Lombardia, voglio tramandare ai miei bimbi) e il solstizio d'inverno.

Procedendo d'istinto e a tentoni, e poi informandoci e leggendo, abbiamo capito che tutte le tradizioni più antiche condividono una, sola, grande, magia: la meraviglia davanti alla Natura che cambia e la voglia di condividere l'emozione e la fatica di starle dietro.

Constatare che le ore di luce sono sempre meno e volersi rassicurare che il sole tornerà ancora e ancora ad essere caldo e potente; pensare di difendersi dal buio accendendo fuochi e candele; condividere dolci e sorrisi dopo essersi svegliati dalla notte più lunga e tirare un sospiro di sollievo: queste devono essere state le nobili intenzioni dietro la festa di Santa Lucia.
E noi, con una vallata buia e fredda davanti, abbiamo capito cosa dev'essere stato, nei secoli, a muovere gli animi di chi ha onorato la santa della luce.
A noi Santa Lucia ha portato cioccolatini e una candela, in segno della luce che torna, che non smetterà mai di tornare.





Guardarsi attorno e vedere che, nonostante tutto sia al minimo vegetativo, ci sono molti frutti che colorano il paesaggio è un altro, splendido spunto per festeggiare.
Una passeggiata nel bosco a raccogliere muschio, ghiande, pietre e foglie è stato il nostro inizio.









Un villaggio di elfi, quattro, come noi, seduti davanti ad un fuoco, a godere l'uno dell'altro in attesa che la luce ritorni è stato il mio regalo per la casa e i miei ometti. La luce è rappresentata da una candela, che accenderemo la notte del solstizio.





Un albero della vita, che ricordi quanto sia importante la fiducia nel cambiamento, è stato la mia conquista di quest'anno: il nostro primo albero vero, in cui ogni decoro ha un valore, è una meditazione, uno spunto, un gioco.
Mi sono innamorata del significato dell'albero di Yule nelle tradizioni pagane: un essere vivente da decorare con tutto ciò che rappresenta la Vita, in periodo dell'anno in cui la vita tocca il minimo. Mi sono innamorata del fascino di una tradizione che, in tempi in cui le provviste per l'inverno erano razionate, aveva così tanta fiducia nel ritorno dell'abbondanza che appendeva il cibo al proprio albero della festa, e ho voluto provare anch'io.
Ci ho messo lunghi giorni e molte ore di lavoro, a preparare tutto. Ho fatto seccare la frutta sulla cucina a legna, ho preparato formine di pan dolce e speziato, ho giocato con la carta e con il mio immancabile aiutante.










Ora guardando l'atmosfera non proprio ortodossa ma sicuramente tutta vera, scelta e sentita del nostro nido, mi sento serena.
Sto scoprendo il valore impagabile di lasciarsi circondare solo da ciò in cui si crede davvero. Ed è una bella, bellissima sensazione.

Lo spunto per la creazione degli elfetti viene da qui, anche se io ho preferito usare stoffa e imbottitura per cuscini per fare il corpo e la testa.
L'idea degli uccellini di carta viene da qui.
I nidi riempiti di mandorle e noci vengono da questo spunto.
L'ispirazione a decorare così il nostro albero di Yule/Natale viene dal libro: Circle Round: raising children in godesse tradition di Starhawk, Baker, Hill, Ceres Boore.
Le passeggiate nel bosco, le candele accese la sera, i fuochi all'aperto e i pasticci in cucina… sono nostri, siamo noi.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.



6 commenti:

  1. Che bello Ylenia!!!
    Come vorrei anche io riuscire a riscoprire tutto questo!
    Ma qui in città tutto scorre e corre velocemente che non riesci nemmeno a renderti conto di ciò che ti succede intorno.
    Bisogna fare uno sforzo immenso per riuscire a scorgere i segnali della natura che cambia. Ma ci sono e ne sto tenendo una traccia intima e preziosa nella mia mente e nel mio cuore.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ho dubbi, sicuramente troverete mille modi di vivere le vostre origini, voi, che avete così tanti spunti da dare!

      Elimina
  2. ....ahhhh....che bel respiro di Vita e Natura!

    RispondiElimina
  3. Ciao Ylenia!
    Ti ho scoperta da Gabi. Mi sento molto in sintonia con quello che scrivi in questo post, anche io sto cercando di creare le mie tradizioni e la mia piccola ruota onorando e approfondendo i veri significati di ogni festa in armonia con i cicli naturali. Gli elfetti sono carinissimi, complimenti! Ti seguo con piacere! a presto
    Sindel

    RispondiElimina
  4. Adoro leggerti...Anche io sono in campagna da qualche mese, ma per me le cose non vanno affatto bene. Il mio compagno è fuori dodici ore al giorno ed io, da sola, ho paura. leggerti mi fa vivere quello che avrei voluto da questo posto, ma che non riesco ad ottenere. La solitudine mi fa stare male. la paura mi uccide. Se solo avessi qunalcuno a farmi compagnia...un adulto intendo...Ah! sono debbie, ho cambiato blog! (ex debbie e le piccole cose) perchè tutto è cambiato nella mia vita ...ti abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cara Debbie, mi dispiace leggere le tue parole tristi. passerò a leggerti, a darti, come posso, la mia compagnia.

      Elimina