Un diario dell'orto [gennaio, luna crescente]

Una delle abitudini che mi stanno aiutando a rimanere più centrata e presente è senza dubbio il continuare a prendermi minuscoli spazi per pensare all'orto, a quello che abbiamo seminato prima e ora sta dando i suoi frutti e a quello che abbiamo in progetto per la prossima stagione.
E' una meditazione costante e mai uguale a se stessa, l'osservazione di come cambia il paesaggio che ci circonda.

C'è sempre un ultimo frutto di qualcosa da assaporare fino all'ultima goccia



e ci sono i nuovi arrivi, quelli che accogliamo con entusiasmo e che ci fanno andare quotidianamente a controllare le piante  e la loro crescita.



Ci sono gli spettacoli di intrattenimento inaspettati, come Gertrude e Berenice che si guardano allo specchio


e compiti da assolvere lasciati in sospeso da mesi, come tritare la maggiorana.

 
Ci sono i regali aspettati da tanto tempo, come il primo aceto autoprodotto


e ci sono quelli inaspettati, come un alveare di api selvatiche ormai abbandonato da andare ad esplorare (con il papà che traina entusiasta, la mamma diffidente che poi si ricrede, i piccoli curiosi al seguito e il cane incredulo poco più in là).






Il lavoro senza fine è ripagato, a piccole dosi di sconcertante bellezza, in frammenti di stupore, con sapori nuovi e intensi.

Ascoltare, assorbire, imparare. E imparare ancora, e ancora.
Una meditazione infinita, che inizia dagli stivali sporchi di fango e finisce sul tavolo apparecchiato.
Continuo ad annotare tutti i modi di meditare che esistono, in tutte le accezioni possibili della parola e anche in quelle da inventare momento dopo momento.

Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro. 
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.

12 commenti:

  1. Cara Ylenia , vengo qui , a trovarti , e mi riempio gli occhi e il cuore di queste meraviglie . Una vita in mezzo alla natura , è un mio sogno da sempre . Abito in centro , in un paese molto tranquillo del Trentino , ho un terrazzo che ho riempito con piante di ogni tipo , in pochi passi sono in mezzo al verde e in nemmeno 20 minuti in auto raggiungo quota 1300. Ma mì mancano la pace , la serenità , il raccoglimento di una casa in mezzo al verde , il contatto con la terra , il respiro degli alberi. Ti sono grata perchè posso respirare un po' qui con te.....Un bacione grande

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    1. sì, anche per me questa casa è un angolo di respiri, silenzio e magia. è una fortuna, e me lo ripeto ogni giorno.

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  2. E' vero, leggerti ci riempie di respiri... e sospiri. L'alveare abbandonato è un bel dono/scoperta!
    Un abbraccio : )

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    1. lo è! e io che ero contraria alla sua esplorazione mi sono dovuta ricredere!

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  3. Che scoperta questo alveare! quante meraviglie offre la natura! Grazie per le tue foto, per la tua energia e l'entusiasmo che sempre condividi sul blog!

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  4. Chi ha la fortuna di vivere con le mani nella Terra sa che i doni più preziosi può trovarli nell'orto...mangiare quello che sì è amorevolmente piantato e curato per mesi è un'emozione che tutti dovrebbero provare.
    Goditi la tua splendida casa Ylenia, con tutti i suoi angoli magici e lascia che io ti ringrazi per permettere anche a me di respirare lungo e profondo qui da te.
    Ti abbraccio forte.
    Gabriella

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    1. sono sempre felice, quando apro la pagina e trovo un tuo commento!

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  5. Ma che bello che riesci ancora a raccogliere qualcosa dall'orto!!! Dopo l'annata disastrosa che è appena trascorsa, di pioggia pioggia e ancora pioggia, dopo aver raccolto gli ultimi cavoli pochi giorni fa, ora l'orto è un deserto dei tartari! Dovrò aspettare un po' prima di poter pianificare nuove coltivazioni. Intanto metterò a dimora l'aglio, quello si, appena sarà il momento giusto. Mi devo procurare il calendario biodinamico... mannaggia, nessuno me l'ha regalato quest'anno!!!
    Belle le galline. Io le prenderò a marzo!!!
    Un abbraccio
    Francesca
    P.S. da Paradiso a Paradiso.

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  6. è stata un'annata disastrosa, vero? e pensa che è stata la nostra prima… è stato un inizio un po' scoraggiante, però, sì, spero d raccogliere e raccogliere ancora.
    uh che bello che prenderai le galline! io mi ci sono affezionata tantissimo!

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  7. Ciao Ylenia, è sempre un piacere passare di qua, poi trovare questi scatti è una meraviglia per occhi e cuore. I miei nonni erano contadini e i ricordi più belli della mia infanzia risalgono alle estati di giochi in campagna...mio padre dice sempre che quelli della mia generazione hanno bisogno di "tornare alla terra" per uscire dallo stallo in cui versa il nostro paese. Sono sempre più convinta che abbia ragione e tu e la tua famiglia ne siete testimoni!
    Buona vita a tutti voi!

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