Dal solstizio alla candelora: una luce, un rifugio, un augurio


Una luce da accendere al tramonto, una capanna costruita con rametti trovati sul sentiero: questo è stato il nostro rito di Yule, il 21 dicembre. Un pensiero e un atto di creazione, distanti eppure vicini a loro, con cui c'è tanta magia da condividere.
Quando è arrivato il momento di smontare il nostro altare, la grotta dell'inverno, in cui si genera e mantiene la luce da cui tutto rinascerà, non me la sono sentita. Così questo rito di una notte è diventato un pensiero lungo settimane, fino ad oggi, un modo per ricordarci della luce che si prepara a tornare, fino al giorno della sua festa, la Candelora.

L'anno scorso, in occasione di questa festa, ho sperimentato questo rito di asana e preghiera.
Quest'anno il rito alla luce si unisce per noi ad un altro, speciale evento. Oggi festeggiamo la nuova vita che si sta preparando dentro di me, a centoventi giorni dal suo concepimento.

Questa celebrazione viene dal kundalini yoga, una filosofia che non conosco molto, ma da cui mi piace attingere nella mia pratica e nel mio quotidiano.
La celebrazione dei centoventi giorni è una sorta di presentazione del pancione e annuncio del futuro arrivo alla comunità: noi l'abbiamo trasformato in un rito tutto per noi tre... quattro...
E' un giorno in cui la casa che accoglierà la nuova vita si veste di fiori e candele, si riempie di musica e cure, ascolto, meditazione e auguri per la mamma e il nascituro.



Il giorno della Candelora mi è sembrato perfetto: luci, fiori, festa, la rinascita della natura e la nascita del nostro piccolo che si preparano.
Per noi questa giornata è fatta di colazione nel lettone, tante cose buone cucinate insieme, l'immancabile passeggiata sul sentiero che parte dal fondo del campo...


E' una giornata di vento fortissimo.
"Quale saggezza avrai da insegnarci, vento che fa smuovere e parlare gli alberi?"

... un bagno caldo pieno di spezie, come la curcuma, che fa bene alla pelle e porta fortuna ed energia e, chissà, magari anche un massaggio per la mamma.

Sicuramente mi prenderò il tempo per un po' di pratica yoga, tutta per me. Oggi non mancherà una tecnica di respiro che mi sembra perfetta per la giornata:

Kapalabadhi pranayama, il respiro "del cranio lucente."
In una posizione comoda che permetta di tenere la schiena lunga e forte, ad una lunga inspirazione nasale si fa seguire un'espirazione fatta con la bocca, a più riprese, facendo sbattere la lingua contro gli incisivi. E' un' espirazione sonora, esplosiva, che se fatta per qualche ripetizione lascia la sensazione di essere davvero più luminosi, più liberi. A livello fisiologico, questa respirazione aiuta a mantenere tonici tutti i muscoli respiratori e a liberare in modo più profondo il corpo e i polmoni dalle tossine.

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6 commenti:

  1. ylenia...
    non sapevo...
    tutto questo tempo lontana..
    che bello scegliere questo giorno per annunciare la nuova vita.
    Anche io ho acceso una candela, l'ho messa accanto a quella candela che non spengo più da ottobre.
    Che sia una luce di speranza per te, per me, per il futuro di queste vite che si accendono...

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    1. che luce sia, che siano candele di speranza e vita, quelle che ci uniscono.
      Grazie, dolce Anna.

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  2. Un dolce e magico post ed una bellissima notizia :) Un abbraccio

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  3. Carissima amica!!!poichè nulla è per caso, il rituale che ho fatto per Imbolc ha riacceso un'energia che arriva direttamente dalla Madre Terra che rinasce nella luce...Sono felicissima per la notizia trapelata...e ti invio tutta la positività e la serenità che ti serviranno!!!Vorrei poterti mandare un dono...ci sentiamo via e.mail?
    Un abbraccio affettuoso!
    Silvia

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    1. Grazie, sono curiosa e felice. Ti ho appena scritto, spero all'indirizzo giusto!

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