Giocare a soddisfare i propri bisogni è un modo semplice per vivere in armonia?
“La grande scoperta è che non abbiamo niente da dare a nessuno, in nessun posto. Tutto quello che siamo designati a fare è ricevere. Le nostre mani sono levate vuote, non cariche di doni per i meno fortunati. Io sono un ricettore, un percettore, non un produttore con abbondanza da distribuire. Io non ho niente da dare, piuttosto, ho precisi e specifici bisogni in ogni situazione. Negare noi stessi non ha senso e agire per noi stessi è follia, perché così tentiamo di direzionare il nostro stato lungo le volitive linee della logica o/o. La nostra intenzione deve immediatamente incontrare quella degli altri, ognuno impegnato a far fluire le cose secondo la sua strada e a farci agire in modo da aderire ai piani previsti da essa. No, io non porto niente con me se non la mia abilità a rispondere alle necessità della situazione. Rispondere ai bisogni significa semplicemente aprirsi, dire sì all’intento interiore, senza provare a capire, e poi agire come abbiamo pensato. Io non sono il produttore, sono solamente il ricettore, e tutto quello che posso fare è giocare. E per il mio giocare, all’esterno e in superficie, il lavoro nel profondo può aver luogo. Così, tutto quello che io gioco, tutto quello che io pongo in essere col mio gioco è che il lavoro interiore sta accadendo, anche se io non posso sapere in anticipo quando o in quale modo si rivelerà. Gioco seguendo le mie inclinazioni e scopro, per mia delizia e con sorpresa continua che il mondo là fuori si lega al mio desiderio. E qual è il mio desiderio? Che risponda ai bisogni di questa situazione, che quei bisogni siano incontrati. Non devo provare ad immaginarmi le scelte corrette tra miriadi di scelte possibili, devo solo dire sì alle mie intenzioni. Poi le giuste parole e azioni mi sono date. Dio lavora, l’uomo gioca.”
“La grande scoperta è che non abbiamo niente da dare a nessuno, in nessun posto. Tutto quello che siamo designati a fare è ricevere. Le nostre mani sono levate vuote, non cariche di doni per i meno fortunati. Io sono un ricettore, un percettore, non un produttore con abbondanza da distribuire. Io non ho niente da dare, piuttosto, ho precisi e specifici bisogni in ogni situazione. Negare noi stessi non ha senso e agire per noi stessi è follia, perché così tentiamo di direzionare il nostro stato lungo le volitive linee della logica o/o. La nostra intenzione deve immediatamente incontrare quella degli altri, ognuno impegnato a far fluire le cose secondo la sua strada e a farci agire in modo da aderire ai piani previsti da essa. No, io non porto niente con me se non la mia abilità a rispondere alle necessità della situazione. Rispondere ai bisogni significa semplicemente aprirsi, dire sì all’intento interiore, senza provare a capire, e poi agire come abbiamo pensato. Io non sono il produttore, sono solamente il ricettore, e tutto quello che posso fare è giocare. E per il mio giocare, all’esterno e in superficie, il lavoro nel profondo può aver luogo. Così, tutto quello che io gioco, tutto quello che io pongo in essere col mio gioco è che il lavoro interiore sta accadendo, anche se io non posso sapere in anticipo quando o in quale modo si rivelerà. Gioco seguendo le mie inclinazioni e scopro, per mia delizia e con sorpresa continua che il mondo là fuori si lega al mio desiderio. E qual è il mio desiderio? Che risponda ai bisogni di questa situazione, che quei bisogni siano incontrati. Non devo provare ad immaginarmi le scelte corrette tra miriadi di scelte possibili, devo solo dire sì alle mie intenzioni. Poi le giuste parole e azioni mi sono date. Dio lavora, l’uomo gioca.”
Citazione tratta da "Magical child" di Joseph Chilton Pearce.
Continuiamo con qualche asana:
Virasana:
Aspetto fisico: la posizione è benefica per i dolori ai piedi, ai polpacci, ai talloni e per i piedi gonfi. Utile per il problemi dei piedi piatti e per la sensazione di pesantezza allo stomaco (si può praticare anche subito dopo i pasti). Per chi passa tante ore in piedi e per chi ha infiammazioni ai vasi capillari.
Aspetto psicologico: per chi ha bisogno di radicarsi, di appoggiare il busto sul bacino. Per chi non riesce a “digerire” una situazione.
Cakra: primo, secondo e terzo.
Anjali mudra:
Le mani unite al petto favoriscono il raccoglimento interiore, l’armonia, l’equilibrio, invitano al rispetto verso gli altri e verso di sé e le proprie inclinazioni.
Virasana con le mani in Jivatman mudra
Jivatman mudra:
Congiungere tra loro le punte di indici, medi, anulari e mignoli, avvicinando i pollici. Le mani formeranno una sorta di conca, attraverso la quale si scorge un’apertura: è il simbolo dell’apertura del cuore alla potenza divina in ognuno di noi. Questo mudra ci avvicina al nostro sé interiore, permettendoci di concentrarci sul nostro intimo, sulla nostra apertura, fisicamente e psichicamente diversa da quella di ogni altro. Tenere le mani alzate sotto il mento per qualche minuto: secondo un’antica tradizione misterica esse si posizioneranno naturalmente proprio dove risiede la nostra anima.
Sadhakasana:
Aspetto fisico: massaggia gli organi interni di bacino e addome, mantiene viva l’attenzione, rinfresca la testa.
Aspetto psicologico: stimola la capacità di introspezione.
Cakra: dal primo al quinto.
Catuskonasana:
Aspetto fisico: rinforza i muscoli delle gambe e della schiena, di cui corregge le posture sbagliate e toglie i dolori.
Aspetto psicologico: è utile per far fronte all’indecisione e per stimolare a una posizione corretta per sé, fisicamente e nella vita.
Cakra: secondo, terzo e quarto.
Suparni asana:
Inspirare alzando le braccia in punta di piedi, espirare completando la posizione.
Inspirare alzando le braccia in punta di piedi, espirare completando la posizione.
Aspetto fisico: migliora ed espande la respirazione, elasticizza ginocchia e caviglie, allevia il mal di schiena, stimola gli organi interni del bacino e dell’addome.
Aspetto psicologico: solleva dalla tristezza e dalla depressione. Invita a “prendere il volo”, ed osservare tutto da quella dimensione di gioco e fantasia.
Cakra: primo, secondo e quinto.
Trikonasana:
Inspirare alzando le braccia, espirare entrando nella posizione. Raggiungere la forma completa in uno o più respiri. Ripetere su entrambi i lati.
Aspetto fisico: purifica dagli eccessi fisici e psicologici; apre il torace migliorando la respirazione, tonifica i muscoli del busto e flessibilizzala colonna vertebrale.
Aspetto psicologico: purifica e placa gli eccessi, rinforza le persone fragili, fisicamente e mentalmente.
Cakra: dal terzo al quinto.
Controindicazioni: gravi problemi alla colonna vertebrale.
Durgasana:
Inspirare alzando le braccia, le mani chiuse a pugno, espirare spostando il peso sulla gamba portante e cambianfo la posizione delle braccia. Ripetere su entrambi i lati.
Aspetto fisico: elasticizza le giunture, migliora l’equilibrio.
Aspetto psicologico: aiuta a migliorare la fiducia in se stessi, a diventare combattivi ma anche fertili di idee e vita coma la dea da cui la posizione prende il nome. Allevia la depressione e sconfigge la paura.
Cakra: terzo.
Vartakasana:
Inspirare aprendo il petto e alzando i glutei dai talloni, espirare flettendo il busto e i gomiti. Dopo qualche respirazione, portare la sommità del capo a terra, espirando.
Aspetto fisico: rafforza la schiena, elasticizza le spalle, corregge cifosi dorsale e lordosi lombare, per l’artrosi cervicale e il mal di testa.
Aspetto psicologico: aiuta a cogliere i messaggi positivi che vengono dall’esterno.
Cakra: secondo, terzo e quinto.
Shashasana:
Dopo un'espirazione profonda, inspirare appoggiando gli avambracci a terra e portando il mento verso l'alto. Dopo qualche respiro provare con la posizione più intensa: distendere le braccia e orientare il capo verso l'alto.
Dopo una profondo espirazione, alzare il bacino inspirando.
Aspetto fisico: utile per l’artrosi cervicale, stimola gli organi interni del bacino e flessibilizza e tonifica la colonna vertebrale.
Aspetto psicologico: invita alla concretezza, ad accogliere la realtà in tutti i suoi aspetti.
Cakra: primo.
Gomukhasana:
Fermarsi qualche respiro nella posizione con le sole gambe accavallate, per poi introdurre le braccia.
Aspetto fisico: favorisce l’eliminazione delle tossine, espande la cassa toracica e migliora la respirazione. Elasticizza fianchi e busto.
Aspetto psicologico: ammorbidisce le nostre rigidità, fisiche e mentali.
Cakra: terzo, quarto e quinto.
Vashistasana:
Aspetto fisico: rinforza schiena e braccia, tonifica gli organi interni di bacino e addome, elasticizza la colonna vertebrale e favorisce l’equilibrio e lo scarico del peso a terra.
Aspetto psicologico: aiuta ad orientare nel modo giusto le proprie energie, a creare il giusto collegamento tra cielo e terra, a coordinare i propri sforzi per raggiungere la meta.
Cakra: dal primo al quarto.
Controindicazioni: ernie discali o discopatie. In menopausa può aumentare la sensazione di calore.
Purnasana:
Aspetto fisico: rilassa corpo e mente, allevia il mal di schiena e di testa.
Aspetto psicologico: invita a vivere con più leggerezza.
Cakra: primo, secondo, terzo, quinto e sesto.
Bujangasana:
Aspetto fisico: tonifica l’apparato genito-urinario. Stimola la digestione, reni e surreni. Regolarizza il ciclo mestruale. Rinforza le spalle e la colonna vertebrale. Flessibilizza polsi e gomiti.
Aspetto psicologico: vivere la propria sessualità, lasciarsi andare.
Cakra: dal secondo al quinto.
Controindicazioni: ernie ombelicali a del tratto lombo-sacrale.
Karandasana:
Inspirando, intrecciare le mani sulle scapole e portare le gambe perpendicolari a terra. Dopo qualche respiro, con un'inspirazione profonda completare l'asana alzando il capo-
Aspetto fisico: tonifica e massaggia l’apparato genito-urinario e i muscoli di viso e collo. Apre e fortifica il petto.
Aspetto psicologico: invita a modificare il proprio atteggiamento verso la vita.
Cakra: terzo, quarto e quinto.
Controindicazioni: ernie discali, discopatie e gravidanza avanzata.
Naukasana:
Inspirare per sollevare ginocchia e polsi contemporaneamente.
Aspetto fisico: elasticizza la colonna vertebrale, tonifica spalle e bacino, stimola l’apparato genito-urinario.
Aspetto psicologico: invita alla flessibilità mentale.
Cakra: secondo.
Controindicazioni: gravidanza avanzata.
Dharmikasana:
Aspetto fisico: elasticizza colonna vertebrale e spalle, tonifica gli organi del bacino.
Aspetto psicologico: invita all’umiltà, ad inchinarsi al proprio percorso e riconoscerne l’importanza.
Cakra: dal primo al sesto.
Sirshasana:
Savasana:
è una delle posizioni più importanti della pratica dello yoga, assieme a siddhasana. È il culmine delle asana, perché le racchiude in sé, è la stasi fondamentale per fissare i benefici, fisici ed energetici della lezione. In savasana lasciamo andare le tensioni, ci fidiamo del nostro rilassamento e del nostro appoggio a terra, ci lasciamo andare in una veglia vigile che ci insegna ad affrontare la realtà usando non più delle forze necessarie per farlo.
Terminiamo con un esercizio di immaginazione:
come saremmo se...
tutto fosse esattamente come lo vogliamo noi,
usassimo appieno le nostre qualità,
ci concedessimo di vivere in modo giocoso il nostro quotidiano,
come cambierebbero le nostre giornate se...
avessimo il coraggio di giocare a essere noi stessi?
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