Il fuori programma della casa da sistemare e delle questioni burocratiche di cui occuparsi; il lavoro da ricominciare dopo tanti mesi e un pezzo di me da far tornare in vita (il pezzo della mia passione per l'insegnamento, per quella magia che è osservare corpi che si trasformano ed emozioni che prendono coscienza); il tran tran di tutti i giorni e tutti gli imprevisti che si nascondono nel quotidiano.
Si sono mescolate in me così tante cose che è stato inevitabile l'attivarsi di meccanismi di difesa e modi per continuare ad andare avanti, senza fermarmi, per non perdermi qualche pezzo.
Così, quell'intenzione di tenere duro ha preso corpo, ed è diventata parte di me.
E un vecchio dolore, che mi è stato compagno qualche anno fa, è ricomparso.
Ora ho imparato a conoscerlo: è il dolore di quando sento che sto andando in pezzi ma non me lo posso permettere. E' un dolore di quelli buoni, un messaggero che qualcosa di me sta soffrendo. E' una contrattura forte che mi prende alle anche, così forte da farmi male se sto seduta, così forte da non darmi pace, in certi momenti.
E' il dolore simbolo dello sforzo che sto facendo per non rompermi, per non spezzarmi, forse.
E' impossibile non ascoltarlo: questo è il lato bello dell'aver imparato a far parlare il mio corpo. Parla, a volte anche troppo, a modo suo; comunica con gli strumenti che ha a disposizione, come il dolore; mi obbliga ad ascoltarmi anche quando la vita mi distrae troppo.
Per questo dolore alle anche, per lasciare la tensione e leccarmi le ferite, ho dovuto fare un altro, grande sforzo. Concedersi di fermarsi in un momento in cui tutto va veloce e chiede massima attenzione non è facile, ma lo sforzo è stato ripagato.
Mi sono fermata provando a dormire, preparando il pane in casa, accarezzando i ricci biondi e la pelle morbida dei miei bimbi. E mi sono fermata nel mio yoga, in poche, mirate e salvifiche posizioni.
Supta baddhakonasana
Setu bandhasana (piante dei piedi a contatto, per continuare ad aprire e rilassare il bacino)
Paryankasana
Adomukhasvanasana e una serie di variazioni sulla posizione per distendere la muscolatura che abbraccia e sostiene il bacino mentre rilasso il collo, la testa e i pensieri.
Ardhachandrasana, per ritrovare l'equilibrio e la pace, senza chiusure ma con forza.
Ardhachandra chapasana, una posizione che ho adorato. Ha tutto quello che mi serve in questo momento: equilibrio, attenzione, fiducia, apertura e grazia, leggerezza infinita.
Uttanasana
Ustrasana
Virasana
Simhasana, il leone: gli occhi spalancati, le braccia e le mani fortissime, la bocca aperta. Per lasciar uscire il fuoco accumulato dentro: il fuoco della rabbia, dell'adrenalina, della paura, del fare senza sosta.
Il tempo della crisalide è il cammino, l'ascolto, l'intuizione, la scoperta.
Inspiro. Espiro.
Partiamo?
Torniamo all'origine, vera, semplice, completa.
Inspiro.
Espiro.
Partiamo.
Leggerti mi rasserena sempre e spesso trovo quello di cui ho bisogno. Grazie.
RispondiEliminaSono contenta che tu sia ricompattata.
L'unica nota triste? La consapevolezza di non abitar vicine. Verrei così volentieri alle tue lezioni. <3
Questa estate ho fatto una settimana intensiva di yoga con un insegnante (di solito lo faccio da sola e in modo discontinuo) ed è stato bellissimo. E' così bello quando si ha un contatto profondo con se' stesse, si riesce a far parlare il proprio corpo, ad usarlo come un mezzo.
Baci
insisti, cara Cì. cerca il tuo maestro/a, la tua scuola, l'ambiente giusto dove sperimentarti con uno yoga a misura tua. è prezioso, quello che hai provato in quella settima intensiva, non devi perderlo!
EliminaHo ricominciato a praticare yoga (quasi) tutti i giorni e mi sta ricentrando e dando forza in un momento in cui, anche per me, molto vacilla tutt'attorno.Grazie :-) e grazie per questa sequenza, ho spesso molto male alle anche (non si è mai capito il perché), credo che la proverò di sicuro...
RispondiEliminaun abbraccio grande!!
un abbraccio anche a te. scrivimi,poi, se ti va, com'è andata, se questa sequenza ti è servita o se hai qualche suggerimento da darmi.
Eliminaper me lo yoga è sempre stato soprattutto questo: la mia ancora, il mio centro, la mia crescita. credo di capire come ti senti e sei brava a concederti di praticare con costanza.
Mi è dispiaciuto molto leggere il post precedente e in questi giorni ti ho pensata,pur sapendo che avresti reagito.E' un piacere sapere che ci sono persone come te,trasmetti integrità,pace,nonostante i piccoli grandi imprevisti della vita. Namastè.
RispondiEliminanamaste cara Chandana. grazie di avermi lasciato le tue parole.
Eliminagrazie a te...oggi sono andata a pezzi io...ma grazie a te mi sono rimessa a fare yoga e mi sento già più "unita".Grazie di cuore.
EliminaProverò questa sequenza, anch'io ho male ad un'anca da mesi!!
RispondiEliminaSpero che i pezzo (miei, tuoi) si ricompattino sul serio!
:)
o magari prima o poi capiremo come non farli scompattare!... quello sì che vorrebbe dire essere a buon punto! ti abbraccio!
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