Martedì
Mercoledì
Venerdì
Niente foto.
Questo è lo scatto mancante, il giorno in cui non c'era niente che volessi ricordare, il giorno in cui non mi sono fermata un attimo, nemmeno per fissare un'immagine.
Abbiamo trovato la casa messa sottosopra dai ladri.
Ho visto immagini che non dimenticherò mai, ma che non avevo nessuna voglia di fermare in uno scatto.
Non dimenticherò mai la visione del tappetino dei giochi di Fado pieno dei vetri della finestra rotta per entrare.
Non dimenticherò mai la stanza di Ladù invasa senza nemmeno il minimo rispetto che si dovrebbe alla cameretta di un bimbo.
Non dimenticherò mai la sensazione di dover camminare sui miei vestiti sparsi a terra per recuperare almeno una tuta con cui dormire.
Non dimenticherò mai la sensazione di valere quanto tutte le nostre cose rotte e sparse a terra: niente.
Non dimenticherò mai lo sguardo dei gatti e il loro miagolare strano di quella notte.
Non dimenticherò mai quanto conforto mi ha dato sapere che potevamo contare sugli altri, su chi ci ha accolto, telefonato, sostenuto.
Ho tante immagini in testa di cose che non scorderò e nessuna foto.
Sabato
Domenica
Mi scuso con chi mi ha scritto nei giorni scorsi e non ha avuto risposta.
Mi prendo ancora qualche giorno di pausa per recuperare e, con le poche energie che sento in questo momento, riprendere le mie lezioni di yoga domani.
Questo post non porta l'etichetta [baba nam kevalam]: nella lunga lista delle cose delle questioni su cui dovrò ancora lavorare a lungo c'è sicuramente l'imparare ad accettare anche il brutto, inaspettato e gratuito, e la stanchezza che deriva dal dover ridare una forma al proprio nido violentato con tanta ferocia.
Ma è terribile!
RispondiEliminaSpero che con calma, affidandovi in Alto, possiate ritrovare la serenità...
Un forte abbraccio...
Mi dispiace molto, avete subito una violenza, che disorienta e toglie certezze. Vi penso!!
RispondiEliminaCi vorrà tempo, per curare voi e la casa da quello che ha subito, che è brutale. Vi mando energia buona!!
mi dispiace tantissimo per ciò che ti è capitato! Sappi che ti sono vicina, forse è poco, ma ci sono.
RispondiEliminaGli altri scatti sono meravigliosi, fatti [fatevi] forza su quelli.
Un abbraccio colmo d'affetto.
Lena
Ti abbraccio forte. Prenditi il tempo che ti serve, so - perchè ci sono passata purtroppo più di una volta- che non è facile, ma poi si volta pagina.
RispondiElimina<3
Quando l'intimità domestica viene violata si perde l'equilibrio. Un abbraccio forte!
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RispondiEliminami dispiace davvero tantissimi Ylenia!
E' anche questo un dolore che si deve elaborare.
Vi mando un forte abbraccio denso di affetto e di energia positiva. Chissà che un pochino vi possa aiutare
Ho provato un grande dolore.... e tutto, in me, si è colorato di grigio.
RispondiEliminaCoraggio...
Mi dispiace tanto ylenia, tanto. E' successo anche a noi, aprile 2012, diverso. Sono entrati mentre dormivamo, niente caos, niente di niente. Ci siamo svegliati e tutto era al suo posto, solo fango per le scale e niente piu' computer, telefoni e macchine fotografiche. E l'auto, sparita e ritrovata in poche ore. Aspettavo Cecilia, ho pensato solo a quello, paura che ci avessero drogati. E' tremendo. Nel tuo caso si aggiunge il caos, posso solo immaginare lo spavento e il senso di violazione. Vi abbraccio.
RispondiEliminaNon ci conosciamo ma mi dispiace molto per quanto vi è successo. La bellezza delle cose che scrivi e di quelle raccontano le tue foto mi danno la certezza che, dopo l'iniziale smarrimento che state attraversando, il vostro nido si ricostituirà come e più bello di prima. Si possono rompere, violentare e rubare le cose e i corpi, ma non l'anima. Coraggio, e grazie infinite per la positività che il tuo blog mi trasmette.
RispondiEliminaè uno sconcerto che conosco...un'intimità violata...mi dispiace tantissimo Ylenia.
RispondiEliminaTi auguro di tornare presto a respirare.
con amore.
grazie a tutti voi. siete stati un dolce sostegno. grazie di avermi raccontato le vostre esperienze e di aver capito il mio disagio. e grazie ancora per esservi fermati a scrivere, facendomi sentire quell'accoglienza di cui ho tanto avuto bisogno.
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